Vignettopoli
QUANDO GLI ASINI LITIGANO
Il video l’abbiamo visto tutti. Ma un video è una finestrella stretta su un cortile, non vedi i monti che sono oltre il muro di fronte, o il mare o la ferrovia. Un video è un pezzetto di verità se va bene, a volte neanche quella. Che ne potevamo sapere che quello che trascinava il bambino per terra era il padre?
Quello che lo amava così tanto da ingaggiare una feroce lotta in tribunale per riprenderselo dalla madre. E pensa te se è questo il modo di amare il proprio figlio. E la madre? Un giudice ha detto che sta instupidendo suo figlio di SAP, vallo a capire chi ha ragione e chi ha torto, ma nei confronti del figlio sono colpevoli entrambi. Perché con un figlio non ci si fa il tiro alla fune.
Quando ero piccola mia madre non era mai sola con me e mio fratello. E c’era la nonna, c’erano le zie, c’era la signora Evelina, c’era Elivira, c’era Anna …. un viavai di donne che ci portavano i dolcetti fatti in casa e ci facevano giocare con i loro figli. Era un palazzo vecchio con le mura spesse, ma permeabili all’umanità che c’era all’esterno. Ora le case hanno le pareti sottili, eppure sono impenetrabili agli occhi estranei. Tutti i drammi famigliari sono vissuti in quell’atmosfera soffocante, senza la parola di conforto di qualcuno del condominio, del quartiere, del paese. E’ la famiglia mononucleare, bellezza! Mononucleare, asociale e irrelata. Madri e padri che vivono le loro tensioni in solititune, secretate. Coppie che rimuginano su se stesse, covano rancori compressi tra cucina e camera da letto. E’ l’ambiente adatto non per la cura, ma per l’esplosione dei sentimenti. Ogni dissapore si ingigantisce, quello che può essere risolto con un chiarimento sfocia in rabbia violenta, in vendette meschine, in torture psicologiche perché l’asocialità impedisce il confronto con gli altri punti di vista, la confidenza all’amica, la parola di conforto della madre, la condivisione della quotidianità con il prossimo. E la coppia diventa una monade che deve risolvere tutto al suo interno, senza l’aiuto di nessuno, e se non ce la fa esplode. E ne fanno le spese i più deboli, come sempre: quando gli asini litigano si sfasciano i barili. Ecco a cosa porta questo deficit di socializzazione: ognuno per sé e tutti contro tutti. Dicono che i migliori ce la fanno. Hanno successo, si comprano la villa e la Ferrari. Poi però lasciano la Ferrari in garage, entrano nella villa e trovano un inferno dorato. Meglio dell’inferno dei poveri, ci mancherebbe, ma sempre inferno è quando sei solo. Non ce la fanno neanche loro. E allora ecco cosa manca a quel video: la zoomata sulla condizione di isolamento della famiglia postmoderna, barricata in casa a difendersi da tutti. Perché gli si sono trasformati da soggetti solidali a soggetti competitori. Fino a quando anche i due della coppia non entrano anche loro in competizione, ragliano e sfasciano i barili. E un bambino finisce trascinato per terra.