Vignettopoli
Nato a San Clemente: don Oreste Benzi
San Clemente, il Comune che ospita me, il mio giornale e la mia casa editrice (che speriamo di rimettere in piedi anche fisicamente), vive una buona salute amministrativa.
L’importanza della notizia, che potrà far sorridere i più per il difficile momento in cui versano i Comuni italiani, si legge nelle “piccole” notizie che ti arrivano dal periodico informativo dell’Amministrazione comunale in cui abito ma riesce a mettermi di buonumore. Pensate, voi che leggete, il bilancio di questa città amministrata dal Sindaco Cristian D’Andrea, si presenta con i conti perfettamente in regola e con un avanzo di amministrazione che andrà a finanziare importanti opere pubbliche sul nostro territorio. 253.058,00 euro, dove non serve il dettaglio, ma vi basti sapere che il Comune di San Clemente nella sostanza non porta alcun ritardo con i fornitori. Tutti sono stati pagati, i parametri cui attenersi sono stati rispettati e in modo chiaro, trasparente… Se tutti i Comuni avessero fatto la stessa cosa, ora non staremo vivendo il momentaccio che ha messo in mutande il Paese. Per aver voluto fare il tiro al piccione, nella persona dell’onorevole Silvio Berlusconi – per altro, sport in cui tutti si dilettano e che non sta minimamente affievolendosi-, oggi ci si ritrova a dover fare i conti senza i soldi. Eppure, sono molti di più i comuni italiani che sanno amministrare bene la loro città, solo che sulla carta stampata si parla sempre e solo delle solite metropoli ingolfate dalle manie di grandezza dei loro amministratori. Intanto, il Consiglio Comunale di San Clemente, all’unanimità, ha approvato una delibera che sostiene il percorso di beatificazione di don Oreste Benzi che nato a San Clemente da una famiglia storica sanclementese, sempre vissuti nella cittadina romagnola che si onora di aver dato i natali ad un uomo che ha votato la sua vita agli emarginati e ai poveri. Sua la creazione della Comunità Giovanni XXIII che opera attivamente dal lontano 1973 e diffusasi in oltre venti paesi del mondo. 1850 le persone che partecipano attivamente a portare avanti la creatura di don Benzi e ben 41.000 le persone che ogni giorno siedono alla tavola della Comunità. Il 27ottobre del 2012, Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale della Comunità Giovanni XXIII ha consegnato al Vescovo di Rimini, Francesco Lambiati, la domanda di beatificazione per don Benzi da parte dei fedeli, come da protocollo, al fine di dare promuoverne la figura. E’ per me un onore poterne parlare, considerando che una delle prime conferenze, cui ho partecipato per conto del quotidiano Corriere Romagna, presentava un importante relatore che si stava muovendo sul territorio riminese, a favore dei più deboli e, la Casa Famiglia da lui voluta, era stato un atto concreto per il quale era urgente far conoscere alla gente. Un percorso illuminato e verso cui ha sempre dato il massimo del suo tempo, divulgando con ogni mezzo, l’opera di soccorso verso gli ultimi. A così tanti anni di distanza, scoprire nel Comune che ospita me e la mia realtà editoriale, ha visto nascere don Benzi, non può che farmi un immenso piacere. Il suo modo cordiale e la serenità che ti trasmetteva, quando parlava delle realtà cui assisteva e che gli avevano permesso di entrare nel disagio di vivere di moltissime persone, ti catturava, coinvolgendoti nell’opera cui si era votato. Ero una giornalista agli esordi ma posso affermare di avere avuto la fortuna di raccogliere e trattenere sul mio percorso, grandi ricordi, grazie a personaggi che, tra i tanti, da me intervistati, hanno tracciato un percorso cangiante sul territorio e nel nostro Paese. Grata di essere stata testimone di un frammento di azione di don Benzi che è e rimane il “fiore all’occhiello” della mia professione: mi accolse nella gran sala con un sorriso e quando mi congedai, ringraziandolo, mi salutò… sempre con lo stesso sorriso.