Vignettopoli
CNAO – il carbonio alla base della vita di un’Eccellenza italiana
Pavia. Si parla tanto di mala sanità e, in questi ultimi tempi, si punta molto il dito contro le province e le amministrazioni regionali ma troppo spesso non si fa parola di quello che in Italia c’è, funziona bene ed è un’eccellenza e fiore all’occhiello, che si deve alla Regione Lombardia.
Lungi da noi, fare apologia degli ultimi avvenimenti politico/sociali qui vogliamo solo parlarvi di una grande realtà italiana, inserita in un enorme progetto mondiale che sembra essere passata un po’ in sordina se non fosse stato per il nostro direttore, che ha espressamente voluto che ce ne occupassimo, al fine di portare informazione “fresca” su una struttura che ha dell’incredibile per i successi che vanta sul trattamento dei tumori e da così poco tempo.
Il 15 febbraio 2010 viene aperto a Pavia il CNAO (acronimo per Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica), quarto in ordine temporale dopo Stati Uniti, Germania e Giappone.
Si tratta di una Fondazione di diritto privato patrocinata dai 4 IRCCS pubblici lombardi, IEO, varie Università, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e che vede nella Fondazione Cariplo il partner principale.
Struttura ospedaliera totalmente dedicata al trattamento dei tumori mediante l’adroterapia e operante su due fronti: assistenza medica ai malati di cancro e ricerca clinica e scientifica (radiobiologica) e con una deontologia molto accurata che non prevede l’ospedalizzazione del paziente.
Il CNAO nasce grazie al Ministero della Salute, grazie a un contributo di 124 milioni di euro e alla Fondazione CNAO, operante nella zona di Milano fin dal novembre 2001, l’innovativa struttura è guidata dal prof. Ugo Amaldi e voluta dall’oncologo Umberto Veronesi.
Grazie all’opera del Ministero della Salute nel 2011 la struttura comincia a curare una selezionata cerchia di pazienti propostosi come volontari.
La tecnica “adroterapia”, che prende il nome dagli adroni, si basa sull’accelerazione di ioni di carbone, protoni e neuroni, grazie ad un acceleratore di particelle fornito dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e sulla loro irradiazione che avviene su due livelli: verticale e orizzontale che permettono la trattabilità di tumori compresi tra 1 a 27 cm.
Rispetto alla radioterapia o ai raggi x questa tecnica permette di circoscrivere in maniera millimetrica la parte da trattare, arrivando anche a mappare la forma del tumore e ad irrorarlo solo ed esclusivamente nelle cellule tumorali, senza deficit e danni dei tessuti epiteliali adiacenti.
Ad oggi molti sono i pazienti che si sono sottoposti a questo tipo di terapia e grazie alla continua ricerca, a personale formato sia dal punto di vista scientifico che “umano” la struttura vanta numerosi successi e la sperimentazione è in continua crescita. Il C.N.A.O (Nazionale di Adroterapia Oncologica), è attualmente diretto dal professor Roberto Orecchia e 101 professionisti che lo affiancano tra medici, esperti di informatica, fisici e ingegneri e personale infermieristico capace. Il 2013, dovrebbe essere l’anno che permetterà di garantire sedute di terapia adronica, con modalità ambulatoriale e questo, totalmente a carico del Servizio Sanitario Nazionale. In un’Italia con l’affanno e sempre pronta ad essere criticata esiste ancora chi si occupa di noi e cerca di fare in modo che la nostra vita, le nostre aspettative e la nostra salute siano veramente tutelate e gestite con la massima professionalità ed in questo la Regione Lombardia e il Ministero della Salute hanno infuso e, siamo convinti, continueranno ad infondere quanta più cura ed attenzione possibile. Un’eccellenza del nostro Paese, come ce ne sono tante e di cui nessuno parla, ma noi, le cercheremo per voi.