LA BOLLETTA CHE “SCOTTA”
Roma. E’ successo a noi e potrebbe capitare a chiunque, quindi, riteniamo di doverne parlare, al fine di fare chiarezza ed evitare esborsi onerosi di denaro che in questo periodo, possono penalizzare la vita a chiunque.
Circa un paio di settimane fa abbiamo ricevuto una bolletta piuttosto alta (ma a questa politica del “ti conguaglio tutto in estate” ormai ci siamo abituati!) ed era anche francamente prevedibile visto un inverno in sostanza a fatturazione zero o similari.
Chiamiamo il gestore e chiediamo la possibilità di rateare il tutto e lì, francamente, restiamo basiti da quello che ci sentiamo rispondere.
L’operatrice, acusticamente alterata (considerando che siamo al telefono) risponde di sì, che la rateizzazione è possibile ma che la nuova legge prevede solo un massimo di due rate.
Le facciamo notare che in sole due rate l’importo risulta essere piuttosto alto e mal gestibile ma la stessa in tono saccente ci dice che l’auto lettura esiste proprio per evitare situazioni di questo tipo.
Se la mettiamo sul saccente, a noi (per via della professione), nessuno ha nulla da insegnare, men che meno una centralinista, che si rivolge a delle persone educate come se le stessimo togliendo attimi preziosi della sua vita, perché protetta da un call center, dove se chiami cento volte di seguito, saranno altrettante le voci che risponderanno, mai la stessa. Non vogliamo screditare nessun tipo di lavoro e capiamo le difficoltà che gli addetti telefonici possono avere durante le ore del loro lavoro, però è giusto usare sempre un parametro “adeguato” al tono di chi ti pone delle domande e ti chiede delle informazioni e non salire in cattedra come depositari di scienza infusa!
Comunque, chiediamo scusa della non comunicata lettura, anche perché l’operatrice dall’altra parte ha preso una strada tutta sua e ci sta facendo lo storico delle nostre bollette, dandoci quasi degli stupidi per non aver letto che le precedenti erano a stima e non a lettura.
La lasciamo parlare … forse ha voglia di sfogarsi un po’ e poi, quando riprende fiato, chiediamo se questa nuova legge si applica a qualsiasi importo fatturato e lei ci risponde con un “E’ la legge!”.
Nuovamente un velato non-detto “imbecille” si affaccia nella nostra mente ma decidiamo di continuare e quindi chiediamo di avere questa dilazione e mentre la signorina prosegue nelle sue pratiche, mettiamo in atto anni ed anni della nostra esperienza e chiediamo se ci sa dire di preciso a quale legge si fa riferimento.
L’operatrice ci dice in maniera piuttosto confusa ma ancora saccente che si tratta di nuove disposizioni, di nuove leggi e ancora leggi e legge … insomma questa parola sembrava piacerle parecchio, al ché, noi restiamo a bocca aperta e mentre questa digita qualcosa sulla tastiera (ne sentiamo il rumore dei tasti) affondiamo il colpo chiedendole di preciso il numero della legge o comunque di sapere cosa andare a leggere per approfondire la cosa ma non riceviamo risposta, quindi insistiamo e, credeteci, sappiamo farlo bene noi!
Volete sapere la risposta?
Non c’è stata, improvvisamente è caduta la linea e no … non eravamo al cellulare ma comodamente seduti sul divano di casa col nostro telefono di rete fissa.
Il giorno dopo armate di santa pazienza, decidiamo di chiamare nuovamente per sapere se la dilazione era andata a buon fine oppure no e con meravigliata sorpresa la nuova operatrice, ci fa presente che la rateizzazione per cifre come la nostra può arrivare fino a sei mesi e che se ci andava bene lei avrebbe proceduto.
Ovviamente rispondiamo di sì ma la domandina che ci gira per la testa gliela dobbiamo fare e quindi le chiediamo di questa nuova legge e di queste dilazioni in massimo due rate e la ragazza basita ci domanda a sua volta, dove abbiamo sentito questi discorsi, furbi noi rispondiamo che un altro gestore ci ha detto queste cose per una bolletta di una nostra vicina di casa piuttosto anziana e l’operatrice con fare compassionevole ed amorevole ci risponde che purtroppo la non serietà delle altre compagnie spinge a fare queste cose.
Convenevoli a parte anche questa, signori e signore, è l’Italia!