Vignettopoli
Gli uomini delle meraviglie e le invenzioni del 21esimo Sec.
Roma. Angelino Alfano ha esordito con un “Missione compiuta”, l’abolizione dell’IMU. Il Cavaliere esulta, perché, sempre secondo lui, ha mantenuto ancora una volta, la promessa fatta agli italiani. E Letta cosa dice? Il Premier, si dichiara soddisfatto.
A questo punto, l’unica cosa da fare è, dare degna sepoltura all’IMU, lo spauracchio degli italiani, una parte dei quali, con detrazioni e altro, finiva per pagare una cifra rispettabilissima o non pagarla affatto; l’altra parte invece, esulta come il Cavaliere che, abolendola, ha di fatto permesso a chi ha troppe case, di risparmiare ancora un po’, in barba a quella parte di italiani che dell’IMU non sapeva cos’era, la casa di proprietà non ce l’hanno ma e affollano appartamenti in “affitto”. Ebbene, con la scusa di salvare coloro i quali avevano solo una casa e l’abitavano, ecco che tutti quelli che sono in affitto, dovranno ringraziare chi già troppo ha, perché pagheranno la “Service Tax”. Mal comune, mezzo gaudio. Ancora una volta il “popolo” accorre in aiuto- suo malgrado- allo Stato che, ancora una volta, si permette di infilare le mani nelle tasche degli italiani, senza chieder loro il permesso e questo, proprio perché il Popolo è Sovrano. Figuriamoci se non lo era! Così, con questa tassa dal sapore anglosassone, Letta & Co. ha sistemato tutto e con il suo alter ego, Alfano, anziché sbrigarsi a fare una Legge seria elettorale e demandare le questioni danarose ad un Governo eletto dagli Italiani, ha pensato bene di seguire la linea guida di chi, non ha nessuna intenzione di risolvere ma incasinare ulteriormente le idee della gente, Mister B. Quindi, funerali doppi e al caro estinto IMU, ne affianchiamo un altro: la TARES. Difatti la Service Tax, sostituirà anche questa. E qui, si tira un sospiro di sollievo.
Nel 2013 l’IMU non sarà pagata ma nel 2014, la nuova nata Service Tax, la tassa locale che seppur gestita dai comuni, segue i parametri dettati dal Governo, aggiungendo benzina sul fuoco di chi, proprio non ce la fa nemmeno più a guardarle in faccia queste “persone” che non dormono la notte per servirci le deliziose leccornie.
Lecchiamoci quindi i baffi e vediamo nello specifico di che si tratta. Non userò le mie parole ma quelle ufficiali del Governo che l’han presentata e che sono riportate nei vari tabloid condite da applausi. Eccole qua.
“Il modello di tassazione comunale “federale”, che entrerà in vigore dal 2014, sarà ispirato ai principi del federalismo fiscale, come approvati dalla Commissione Bicamerale appositamente costituita nella scorsa legislatura.
Viene dunque istituita un’imposta sui servizi comunali – la “Service Tax” – che sostituisce la Tares. Essa sarà riscossa dai Comuni e costituita da due componenti:
· gestione dei rifiuti urbani;
· copertura dei servizi indivisibili.
La prima componente (Tari) sarà dovuta da chi occupa, a qualunque titolo, locali o aree suscettibili di produrre rifiuti urbani. Le aliquote, commisurate alla superficie, saranno parametrate dal Comune con ampia flessibilità ma comunque nel rispetto del principio comunitario “chi inquina paga” e in misura tale da garantire la copertura integrale del servizio.
La seconda componente (Tasi) sarà a carico di chi occupa fabbricati. Il Comune potrà scegliere come base imponibile o la superficie o la rendita catastale. Sarà a carico sia del proprietario (in quanto i beni e servizi pubblici locali concorrono a determinare il valore commerciale dell’immobile) che dell’occupante (in quanto fruisce dei beni e servizi locali). Il Comune avrà adeguati margini di manovra, nell’ambito dei limiti fissati dalla legge statale.
La capacità fiscale (cioè il gettito potenziale che i Comuni potrebbero ottenere dal pieno utilizzo delle facoltà di manovra fiscale sui loro tributi) sarà preservata, nel pieno rispetto del principio federalista dell’autonomia finanziaria di tutti i livelli di governo. L’autonomia nella fissazione delle aliquote sarà limitata verso l’alto per evitare di accrescere la capacità fiscale e quindi il carico sui contribuenti, applicando aliquote massime complessive.”
Come dire… proprietari e affittuari, pagheranno ciò che l’IMU avrebbe fatto pagare solo ai primi. Il nome la dice lunga, è una tassa di servizio ma chissà perché, in lingua inglese ci fa sentire più cosmopoliti e meno arrabbiati. Una Service Tax, dal maggior ricavo che premia in principal modo chi ha già, mentre penalizza ancora una volta chi non ha. Ma come dico sempre, l’importante è avere “servizi” fantastici, perché le tasse dovrebbero servire proprio a questo, a migliorarci la vita.
Non posso fare a meno di pensare a Pertini, un uomo che quando c’era qualcosa da dire, lo diceva senza troppi preamboli. Chissà cos’avrebbe detto di tutto questo ambaradam politico? Amen!
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- nicdamiano