Vignettopoli
E’ MATTEO RENZI IL BUON PADRE DI FAMIGLIA?
Veltroni dice che siamo diventati tutti dei “pensatori” e che questo, secondo lui, è il vero problema. Noi aggiungiamo che “se tutti pensano e nessuno si muove”, le azioni efficaci, che il Popolo Italiano si attende, continueranno a rimanere tanti bei pensieri.
Matteo Renzi, per noi è l’uomo dell’anno perché ha saputo tenere testa ad un a classe dirigente ammuffita e che stava congelando il Paese in una situazione di immobilità che ci avrebbe penalizzato tutti, prima o poi.
Le persone che ci scrivono, lo considerano il politico più vero umano e che ha voglia di fare le cose e non solo di chiacchierarle.
Matteo Renzi è riuscito a trasmettere la voglia di lavorare ad un Paese fatto di chi, usa la parola “furbizia” come capacità primaria per riuscire nella vita, senza sudare troppo.
Diciamo che in un’Italia che si spreca in tuttologi, pensatori santi poeti ed ora aggiungiamo anche ‘politically write’, ovvero, i politici che hanno cercato di fare qualcosa, nel bene e nel male ma non ci sono riusciti e preferiscono scrivere, elargire pillole di saggezza, piuttosto che lavorare a favore di una figura più forte che riesca in quello che a loro non è riuscito. Berlusconi, Grillo, D’Alema, Bersani, Salvini e i nuovi onorevoli giovani scalpitanti, i novelli ‘robin hood’ della politica mordi, distruggi e fuggi, capeggiati da un improbabile ‘mago merlino’ o da un ‘Albus Silente’ che vedeva nel magico mondo che non voleva lasciar andare: l’elisir dell’eterna giovinezza; costoro affollano la scena politica, riempiono le pagine dei giornali, continuano a confondere le acque. Nessuno tenta di lavorare veramente per il bene del Paese, almeno è questo che la gente pensa. Chi c’era prima del giovane Premier, ha avuto i mezzi, le percentuali giuste per meglio operare ma poi, non l’ha fatto. Sono ormai più di cinquant’anni che il Paese annaspa tra ruberie e tasse che ormai nessuno potrà più pagare ma si continua a “parlare” sui giornali, nei contenitori televisivi dove fino a ieri l’uomo da colpire era Berlusconi, oggi, è Matteo Renzi. E continuiamo così.
Cos’è la politically correct? E con l’aggiunta di personality?
Ormai, facciamo fatica a parlare l’Italiano e chi vi scrive, peggio di tutti gli altri. Ma chissà perché i termini inglesi nonostante le evidenti lacune di tutti, attecchiscono meglio?
La gente pensa che alla fine non ci vorrebbe niente per mettere a posto i mali dell’Italia, ma le soluzioni più semplici non sono mai ricercate e adottate ed il politicamente corretto, sembra quasi essere uno snobismo linguistico, più che un modus operandi per evitare di essere scorretti sulle questioni di primaria importanza nel nostro Paese.
C’è chi dice che ci sia un ritorno all’uni-task (fare una cosa alla volta), che l’era del multi-task ( troppe cose e tutte insieme) sia in via di estinzione ma la realtà non da ragione a chi lo dice. Risolvere i problemi non significa colpevolizzare chi usa Internet o si muove nei social o forum, ma cominciare a capire che la società è radicalmente cambiata con l’avvento di queste geniali invenzioni che poi, se usate male, diventano, loro malgrado, i primi a quadruplicare i bassi istinti degli essere umani. Tutti, nessuno escluso. Oggi, chi continua a parlare del proprio territorio, è rimasto ancorato ad un passato che non tornerà e non deve tornare. Chi vive di nostalgie, ha già perso la sfida con il futuro.
Non c’è più Europa che tenga, siamo diventati cittadini del mondo.
Inutile ipotizzare i peggiori palcoscenici della nostra futura vita, indicare in questa società ricca di malesseri per un uso esagerato della tecnologia, la causa scatenante di un imbarbarimento mentale che colpisce, chi più e chi meno, tutti. Forse la povertà di linguaggio avrà rapito le nostre menti ma per la risoluzione dei problemi, la difficoltà di locuzione va a farsi benedire , proprio perché non ne servono tante di parole, ne bastano tre: darsi da fare.
Il Premier Matteo Renzi ha dato la convinzione che non serve la politica urlata ma i passi piccoli e concreti, per arrivare ad un traguardo di felicità e benessere per tutti e non sempre e solo per i soliti noti. Si “muove” e colleziona interessanti risultati. Per noi Matteo Renzi è stato “l’Uomo dell’Anno” che se n’è andato ma confidiamo che possa esserlo anche nel 2016. Se il il giorno si vede dal mattino, il Premier il buon esempio sta cercando di darlo a noi italiani. Allora, muoviamoci. Se non andrà come pensiamo possa succedere, allora, forse è il momento di cominciare a preoccuparsi davvero!