Giromondo
L’incantesimo dei Monti Sibillini
Come sono belli i boschi d’autunno, che ricoprono i fianchi dei Sibillini. La Natura è senza memoria, e nasconderà la ferita del Vettore con i colori di migliaia di foglie. Quanto sono belli i boschi d’autunno, qua dove la Sibilla è perduta e gli gnomi percorrono i boschi. la Natura è senza cuore e circonda le cose cadute dell’uomo, con mille colori, a rendere più tristi le macerie. Ancora un terremoto a rendere più fragili gli uomini. Ancora un terremoto in questa parte d’Italia, dove la bellezza compensa la fatica di vivere e il borgo è identità, cultura e memoria. Non esistono ” perché? ”
Non ci sono risposte alle domande che l’uomo si fa per esorcizzare le sue paure.
Chi ha percorso le strade tortuose di questa parte d’Italia, è rimasto incantato dall’incontro con Norcia, Visso, Castelluccio, Amatrice e dalle decine di paesi che animano la sommità dei colli.
Chi percorre le strade tortuose di questa parte d’Italia vive ora l’angoscia delle cose perdute.
È la paura del futuro rubato che disegna la rassegnazione sui volti di questa gente. Serve ancora un borgo per ritrovare l’identità, ma la paura..
quella resterà impressa nella memoria di ognuno, insieme alla consapevolezza del poco che possiamo. Sarà la nuova favola triste da raccontare ai nipoti accanto ai focolari invernali, in attesa che il tempo passi.
Il percorso della terra è indifferente alle cure degli uomini, siamo solo spettatori, in tante cose, ancora inconsapevoli.
Però, come sono belli questi boschi che d’autunno colorano i fianchi della montagna.