ASTROlogicando
Luigi Tenco e il Festival nero
La camera numero 219 dell’hotel Savoy di Sanremo non esiste più. Li Luigi Tenco morì, alle 2,15 minuti del 27 gennaio 1967. L’albergo ristrutturato di recente ha cancellato per sempre il luogo della tragedia e non esiste nessun nastro di registrazione…più niente! Scriveremo mai l’ultimo capitolo? Un’indagine astrologica tra domande e risposte tra Nida ed esperti di astrologia che sostenevano una tesi contraria alla sua e di cui riportiamo alcuni stralci interessanti. Una rivisitazione astrologica di quella famosa sera, dove il cantautore Luigi Tengo, chiuse la pagine del libro sulla sua vita. Ho lassciato l’anonimato ai partecipanti che si distinguono dal corsivo.
“Lei ha pianificato bene il proprio suicidio, preparandolo con cura, ma ha preso delle pillole, (Nettuno in 12esima) non si è sparata, credo che il senso estetico della Luna in Bilancia rifugga dal vedere scorrere il sangue, sporcare tappeti o lenzuola (Anche per questo non penso affatto che abbia ucciso lei Tenco, né nessun altro…)”
– “Secondo me, Nettuno in dodicesima, è un istinto autolesionista fortemente enfatizzato e sorretto da quel meraviglioso trigono con Mercurio e Venere in V campo ( amore figli il biglietto da visita artistico della persona, etc,…). E’ vero che il pianeta in questo ambito porta i nati ad avere una straordinaria sensibilità artistica, ma il settore lo ritengo particolarmente pericoloso, perché la forte permeabilità “psichica” può causare gravi problemi di personalità e portare paure difficilmente controllabili e volerle placare anche con barbiturici, alcool droghe etc. ed anche altri disegni e strane geometrie della mente…”
“Il trigono lo leggerei quasi come una culla piacevole che enfatizza la persona “artistica” ma schiaccia le persona “donna” ed in questo frangente diventa la culla, che accarezza queste paure, quasi piacevole, meno sofferte, ma ci sono e lavorano. La dodicesima è una casa pericolosa.”
“Non dimentichiamo che nettuno sente la cupide dell’ascendente, la persona, il fisico, dove troviamo la congiunzione fortemente reattiva giove – marte e troppi trigoni…….(secondo me quando ce ne sono troppi i “miei” dubbi aumentano!).”
“Una V in Capricorno Aquario, mostra elementi che fanno riferimento a Saturno e Urano, il primo congiunto al Sole e qui leggo i limiti, depressione, un Ego fortemente penalizzato. Urano non dimentichiamolo quadra Plutone tra ottavo e undicesimo, evidenziando una tipologia nervosa, con alti e bassi, nonché angoscia, una personalità sofferta e che può essere soggetta a cambiamenti repentini d’umore. L’artista, in base a quanto riferito dalle stelle non può aver pianificato il suo “suicidio” . Come artista non la discuto nemmeno, sicuramente un forte carisma e personalità dal impatto suggestivo sul pubblico, ma nel privato?, si sa, i grandi artisti hanno spesso vite tormentate.”
“Tutto questo non fa di Dalida il capro espiatorio della vicenda Tenco, certamente fa riflettere sul possibile e nuovo scenario.”
Quando non si trova un proiettile (bossolo) , in un caso di suicidio, è abbastanza logico per me cercare di vedere oltre il suicidio, è vero che c’era la sconfitta di un’esclusione della canzone ma anche un grande amore che i più dicevano ormai sconfitto, una donna che non voleva forse essere lasciata. Come può un uomo che ama una donna che ha tenuto nell’ombra per custodire questo amore, suicidarsi? Ho motivo di credere che ci sia una forte contraddizione e perplessità, poi tutto può essere.
“La V è la nascita: la Luna è in V in Sagittario: dispositori della V sono, dunque, Giove e Nettuno isolati. E c’è un anomalo trigono (largo, mi pare) V-XII, Cancro-Sagittario, fra Plutone e Luna. Per un Ariete la figura paterna è decisiva: crescere senza padre può essere molto più significativo e segnare ben più che per altri segni.”Questo paragrafo lo trovo interessante, anche perché non so quale valore dai alla parola “isolato”. A voler guardare è solo Giove isolato, nettuno scambia con Urano ( cong. Marte) un trigono. E’ anche vero che un pianeta isolato può rivelarsi una mina vagante, ma sia in positivo che in negativo, a seconda delle sollecitazioni che riceve da altri pianeti. Diciamo che può essere meno espressivo all’interno di un grafico natale, ma pur sempre vivo, anzi nel momento in cui riceve, secondo me, amplifica la sua risonanza. Infatti, è proprio dal transito che riceve la sollecitazione della Luna in Bilancia, la stessa che punta un trigono sulla VII (giove) ma che a sua volta si oppone alla congiunzione tripla Mercurio Venere Saturno in IX. Il transito di Saturno e Venere doppiavano se stessi. Su una cosa poi mi trovo in netto contrasto (si fa per dire), la IV casa di Tenco è vuota (si dice che le case vuote non assumano un’importanza fondamentale nella vita di un individuo- ma qui, forse, la scuola Morpurghiana può darmi lumi in merito) e posso solo considerare gli aspetti che riceve dalla congiunzione di Marte Urano in decimo campo, però non la vedo così determinante a segnare un destino dell’uomo senza padre. Io ho sempre ritenuto la decima per un uomo, il riflesso della madre e quindi a lei posso riferire la congiunzione.” … è vero che c’era la sconfitta di un’esclusione della canzone”
“Non l’ho mai sostenuto. Non credo di aver detto una cosa del genere – ma ne scrivo tante che può essermi sfuggita-, ma detto o intendevo dire, bisogna spostare l’attenzione anche su altro.”
“Del resto Tenco non si identificava né con gli schemi “borghesi” dominanti e codificati né con schemi “alternativi” “.
“Io credo che con quel Sole e Ascendente focosi, faceva fatica a conformarsi a qualsiasi schema, seguiva solo i suoi.”
“D’altra parte non sarebbe nemmeno così strano un suicidio solo per un insuccesso al Festival: Borromini, nativo della Bilancia, si tolse la vita per molto meno, apparentemente.”
Anche per Borromini bisognerebbe dare un’occhiata al suo T.N, dato che come segno la bilancia, l’unica cosa che può fare è non cercarsi gatte da pelare e quindi complicarsi la vita. Mio parere personale.
“La Luna di transito per me non spiega molto: la Luna ripassa più volte in un anno sull’AS. Bisogna guardare il combinato disposto di molti elementi.”
“Su questo sono d’accordo, anche se per la serata in oggetto la Luna acquista un suo protagonismo, difatti, il luminare agisce in un campo dinamico, le cui leggi a mio vedere non sono indipendenti dai singoli elementi (pianeti aspetti eventuali case), ma dipendono dal movimento agito nel campo nella sua totalità, dove la luna assume a mio vedere una sua particolare funzione, potrei dire da “goccia”….”
“Del resto Tenco non si sentiva compreso nemmeno da Valeria, che pure amava. Siamo di fronte a una figura perennemente alla ricerca “di una verità” (4 pianeti in Ariete) e di sé, perennemente insoddisfatta e immersa in una dimensione di cronica irraggiungibilità, sul piano razionale, dei suoi ideali.”
“Su questo non posso che trovarmi d’accordo. Che si sentisse incompreso, aggiungo che mi pare improbabile o non avrebbe telefonato la sera della tragedia alla donna per farsi confortare!?”
“Queste le mie impressioni, questa l’idea che mi sono fatto: tutt’altro che incompatibile, a mio avviso, con un suicidio. Il che non vuol dire che sia la verità ma solo che mi sembra astrologicamente compatibile…”
Si certo, dal tuo punto di vista, io la leggo più in chiave passionale ma questo non significa in ogni caso che sia la verità.
“Scenari alternativi? Sì, ce ne sono: ma occorre scandagliarli astrologicamente: siamo qui per quello, non ti pare? E francamente non vedo, in tema e transiti, molti spiragli in questa direzione. Ma posso sbagliarmi, è ovvio: e attendo con interesse argomenti astrologicamente contrari…”
“Io lo vedo come trigono, il mio programma porta uno scarto di 8° che nel trigono accetto. La Luna, al momento del suicidio era a 2° del Leone in trigono quasi perfetto alla Luna natale, ed era di transito proprio in dodicesima. Unici transiti negativi e per nulla devastanti: Sole e Mercurio che quadravano Marte e Urano in decima, che farebbero supporre a una piccola crisi di nervi piuttosto che a una catastrofe.”. La Luna era in Leone a 2° gradi in trigono perfetto alla luna natale si trovava di nascita in V campo e intrecciava un trigono bellissimo con la congiunzione natale Venere Mercurio Saturno, in IX campo, che a loro volta scambiavano un trigono con Plutone natale avvinto a Giove transitante.”
Ed ora, entriamo nel vivo della vicenda, oltre le stelle…
Ii fatti odierni sono questi, dopo l’avvenuta riesumazione della salma, che per altro è stata trovata intatta, e successivo esame autoptico, è stato confermato il suicidio. Ma è pur vero che ci sono alcune cose inspiegabili cui non si è riuscito a dare risposta. La pallottola (bossolo) non è stata trovata e la conferma che Dalida (si diceva fosse la compagna di Tenco- benché sposata) e si trovava nella stanza al momento della tragedia. Ci sono altre cose cui non si è riuscito a dare risposta, certo è che già così si potrebbe anche pensare ad una situazione di tipo: fine tra amanti. Le lune dei due artisti (sé), Venere Mercurio e Saturno (la donna, le parole, la maturità) e le case interessate- V e IX (amore estero) indicano un tragitto di influenze che farebbero pensare che nella vicenda Dalida non fosse estranea, la donna straniera e più grande di Tenco di età ( cinque anni). Che possa averlo ucciso Dalida per evitare che lui la sciasse, presa da nervosismo o isterismo eccessivo?
E’ vero che Tenco si sentì incompreso musicalmente ma è pur vero, che i rapporti con Dalida, secondo i “si dice”, non fossero così esaltanti anzi, tormentati, densi di incomprensioni, questo potrebbe far supporre ad una serata che precipita e all’insegna, secondo il mio punto di vista, a lite feroce che ha dato vita a una tragedia inaspettata e che si è voluta occultare. Che il sano spirito commerciale abbia prevalso? I discografici potrebbero aver valutato negativamente una lite fra amanti che scema in tragedia, e più accettabile una versione di suicidio? Non lo sapremo mai. Solo ipotesi ma che sono leggibili attraverso il cielo di quella tragica notte. Non dimentichiamo che Dalida era un’artista affermata. La donna aveva Urano e Marte di nascita in decimo campo, in trigono a Nettuno in Vergine, li vedo anch’io come l’accentuarsi di una crisi di nervi ma come insegna Almodovar, le crisi di nervi sono prettamente “femminili”e ciò che vedo, propende di quella sera sembrerebbe indicare una donna, più che un uomo.
Se vogliamo continuare a sbirciare questo ipotetico (per mee in base all’idea che mi son fatta astrologicamente, è possibile possa essere un delitto al femminile; noto che Dalida nasce nel segno del Capricorno, Ascendente in Vergine 15°12′ dove guarda il caso, si trovano Marte e Giove congiunti che comparati con i pianeti di Tenco formano una chiara congiunzione, deleterie con Nettuno nel II campo del cantante (Vergine le case di entrambi gli artisti).
A voler guardare altro, anche se, secondo me, il quadro ampiamente espresso potrebbe bastare ad armare la mano di una donna che mostrava in V un Saturno congiunto al Sole che intrecciava la sua congiunzione in primo campo tra Giove e Marte: disequilibrio psichico e che poco distante Nettuno sempre nel segno della Vergine in dodicesima, evidenziava le sue paure nascoste. Che fosse la paura di perdere questo uomo? Aggiungo per dovere di cronaca e visto che svolgo la professione di giornalista che guarda il caso, si occupa di spettacolo, che la serata in questione, avrebbe potuto franare dopo la violenta lite (di cui tutti ebbero modo di sentire e riportare) tra Tenco e Dalida e successiva ad un’altra scambiata tra i due artisti telefonicamente, mezz’ora prima della morte di Tenco.
Sicuramente, il clima non era certo dei migliori, la tensione si palpava fortemente dato la gara canora e Tenco non aveva visto di buon grado l’esclusione della sua canzone che la giuria aveva escluso. Un tassello importante e in più che se aggiungiamo al tutto, può essere stata la goccia che ha fatto traboccare la serata finita in tragedia.
I retroscena riportano di una lunga telefonata a Tenco, di conforto, con una donna tenuta sempre nell’ombra e, a detta di uno dei suoi orchestrali, il suo grande amore e che non era Dalida.
Probabilmente il legame con la cantante doveva essere alla fine da tempo, si trascinava faticosamente ma era sempre ad un passo dalla fine. Una lite violenta che potrebbe essere degenerata, magari a causa di un gesto teatrale, di uno dei due partecipanti la discussione. Gli artisti talvolta tendono a caricare le loro parole in modo scenico.
Se proseguiamo su quelli che sono i reperti trovati, non possiamo non parlare della calibro 22 con cui si dice si sparò Tenco. Qui una domanda sorge spontanea, considerando il calibro tipicamente femminile: di chi era quella pistola? Chi l’aveva estratta per intimorire l’altro?
Un gesto disperato (teatrale) al fine di far retrocedere dalla proprie convinzioni chi? Il tentativo di strappare la pistola dalle mani di uno dei due artisti durante un’ipotetica collutazione e l’accidentale colpo che uccide?
Si dice che Dalida, fosse fuori di senno quando fu portata fuori dalla stanza di Tenco. Certo potrebbe essersi anche ucciso intenzionalmente il cantante e lei, Dalida, che si trovava davanti non avrebbe potuto che reagire così, anche se la dinamica mostrata dalle foto della scena del crimine, mettono in luce altro. Secondo gli esperti, non corrisponderebbe a ciò che si dice sia successo.
Astrologicamente leggo la vicenda Tenco, come la fine tra due amanti che si sono trovati nel posto sbagliato (Festival di Sanremo), nel momento sbagliato (esclusione della canzone di Tenco) e in uno scenario dove un’altra donna vantava un legame forte con il cantante. Il tutto confonde, crea inevitabilmente l’illusione del suicidio da una lettura del grafico ma, entrando con pazienza certosina nel mistero astrologico di quella serata, tutto appare come lo svolgimento di un omicidio preterintenzionale.
Ma a voler chiudere la storia è Mister Destiny; qualche anno dopo la sua ineluttabile presenza e messaggio entrò nella vita del marito dell’artista egiziana, togliendogliela. Altro suicidio. Secondi le fonti giornalistiche dell’epoca, l’uomo si tolse la vita con una pistola. La stessa acquistata da Tenco ed in possesso della famiglia del cantautore ma che quella sera del Festival non venne trovata.
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