Vignettopoli
MA SIAMO UN PAESE SERIO?
Ed eccoci qui, ad augurare a tutti gli italiani e non, abitanti nel nostro Paese,”Buone vacanze”, nella speranza che non siano come chi ci sta governando, dove in trasmissioni contenitori, politici da noi eletti, dibattono di razzismo e fascismo, senza rendersi conto che, anziché cercare le “motivazioni” che muovono le persone a fare certe cose- per quello ci sono psichiatri e psicologi- finiscono con il promuovere erroneamente discorsi che non si dovrebbero fare, visto che sono “fuori legge” e banditi da quella divina Costituzione, che tutti han difeso a spada tratta, pur di cacciare a calci un uomo che voleva provare a cambiare le cose nel Paese. Mi domando cosa potrebbero inventarsi pur di non lasciargli il passo!? Perché non puntare l’attenzione sul fatto che tutti fanno quel che gli pare, una grande maggioranza ma di fatto, nessuno mai paga? Perché quella “persona” che conduce uno stabilimento balneare a “Punta Canna” con un a miriade di cartelli con immagini inneggianti Benito Mussolini,saluti romani con sotto scritto “Se non ti piace, me ne frego”, non è stato arrestato? Non gli è stato tolto lo stabilimento balneare che appartiene al Demanio e su suolo Italiano?
Ma siamo un Paese serio?
Ma cosa dice la Costituzione Italiana a tal proposito, giusto per rinfrescare la mente a quella parte di italiani che parla bene e razzola male?
La miglior risposta la consegna un sito che da sempre visito, https://it.answers.yahoo.com dove i frequentatori, spesso si interrogano su una miriade di domande che ci facciamo ogni giorno. Robiviola, dieci anni fa ( pensate, ancora stiamo cercando di capirci qualcosa), in un Paese, il Nostro, dove ci mettono 30 anni per decidere qualcosa. La risposta è questa:
L’apologia del fascismo è un reato previsto dalla legge 20 giugno 1952, n. 645 (contenente “Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione”), anche detta “legge Scelba”, che all’art. 4 sancisce il reato commesso da chiunque “fa propaganda per la costituzione di una associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità” di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure da chiunque “pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche”. e sempre continuando a chi ha posto la domanda che tutti oggi di fanno con queste parole:
La “riorganizzazione del disciolto partito fascista”, già oggetto della XII disposizione transitoria della Costituzione, si intende (ai sensi dell’art. 1 della citata legge) riconosciuta “quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista.”
Ma non si parla solo di Duce e seguaci del dittatore ma è la promozione spontanea di comportamenti nati da un’ingiustizia sociale che la gente sente sempre di più come un a minaccia e, senza rendersene conto, alimentano idee e razzismo, nella Patria Italia, che ne ha maggiormente sofferto in passato nel mondo.
Ma siamo un Paese serio?
Vogliamo ricordare cosa dice a tal proposito la Costituzione Italiana? Andiamo all’articolo 3 – così ne conosciamo qualcuno di più rispetto all’1 e al 18. L’articolo della Costituzione Italiana condanna di ogni forma di razzismo e recita quanto segue :
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. E per cittadini si intendono anche quelli stranieri che si trovano nel nostro Paese. Difatti, in base Ovviamente, c’è l’art. 2 (così aggiungiamo un altro numero alla nostra conoscenza delle Leggi fondamentali che regolano la vita nel Nostro Paese) del T.U. n. 286 del 1998, ai cittadini extra europei “comunque presenti sul territorio”, lo Stato deve garantire il rispetto dei diritti inviolabili dell’uomo, che rientrano nella categoria dei diritti civili.
L’uguaglianza che cercava Martin Luther King, Nelson Mandela,tutti i grandi uomini che si sono schierati contro l’apartheid, ovvero quella separazione imbecille tra la razza bianca e quella nera. Il razzismo origina e genera menti malate come Hitler che la separazione la imponeva a chi non apparteneva alla razza ariana. Dalla mancata applicazione della Legge, può accadere di tutto. L’uguaglianza tra le persone è alla base di ogni società democratica, che purtroppo siamo solo a parole perché di fatto, gli egoismi e i liberi comportamenti la dicono lunga su tutto il resto.
Ma siamo un Paese serio?
Eppure, ci muoviamo a livello internazionale per difendere un’idea, un popolo ma poi, nel particolare, ci basta seguire la Costituzione, perché questa, faccia di noi dei “democratici” ma non è così.
Nel corso degli anni sono state rafforzate le basi per contrastare sempre più il razzismo (L. 654/1975; D. Lgs. 215/2003 e D. Lgs. 216/2003 attuativi di direttive comunitarie; D. Lgs. 198/2006).
Il 62% degli Italiani che ha difeso CON LE UNGHIE E CON I DENTI LA COSTITUZIONE ITALIANA MANDANDO A CASA RENZI,dovrebbe scendere in piazza contro tutte quelle forme di razzismo che vediamo ogni giorno, ma non fan no niente, si lamentano e basta. Eppure, l’esigenza di arginare un fenomeno in continua crescita che nasce dal troppo buonismo verso le classi meno fortunate di persone ed in questo caso identifichiamo nei migranti, dove sono previste pene molto dure per i colpevoli, ci sono; secondo la legge n.654 del 1975 chiunque diffonda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico ed istiga a commettere o commette atti di discriminazione con riferimento a motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, è punito con la reclusione fino ad un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro. Inoltre, chi commette, istiga a commettere atti di violenza o di provocazione alla violenza per gli stessi motivi, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni.
Io ho votato per rimettere mano alla Costituzione, a qualcosa, per un cambiamento…ma di fatto, mi rendo conto che la Costituzione ha quasi tutto affin ché il nostro Paese riprenda ad essere il grande Paese. Allora? Cosa c’è che non va? Perché non riusciamo ad esserlo, nonostante un talento indiscusso di uomini e donne e riconosciuto in tutto il mondo?
Le Leggi che ci sono ed impedirebbero ai tanti “omuncoli” di fare gli sbruffoni alla faccia di gente per bene e che niente gli ha fatto? Probabilmente è questo il paragrafo che se non fosse disatteso da tutti, rimetterebbe in circolo e alla grande il nostro BEL PAESE senza lasciarlo nelle mani di chi non lo AMA. La gente invoca la PENA ma vive nella speranza che chi delinque, paghi e, a breve giro …di tempo.
Ma siamo un Paese serio?
Io desidero che tutti coloro che commerciano sul territorio, dai migranti a chi ha negozi a catene, paghi le tasse. Non mi sento derubata da un ragazzo africano solo perché mi vende un berretto per sopravvivere. Per riuscire a farcela. Mi sento derubata da chi le tasse non le paga mai o trova tutti gli escamotage per non pagare ciò che deve. Da chi prende pensioni da capogiro, essendosi approfittato di un ruolo che tutto rappresentava, tranne quello di farsi Leggi ad Personam che evidenzia un atto o legge normativo avente forza di Legge, che viene emanato con l’intento specifico di favorire direttamente o indirettamente (o anche sfavorire) un cittadino, un’azienda o un ristretto gruppo di soggetti (ad personam).
Ma chi vi scrive “rateizza” le tasse e si è sposata a vita con lo Stato e non avrà mai una pensione e, ogni giorno si chiede: “Ma siamo un Paese serio?”
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