Vignettopoli
Confidential Psychologist o Psicologo della Mutua?
E dopo il medico della Mutua o ASL, la scelta dello Psicologo, di questi tempi, diventa indispensabile e, necessaria. Una donna ogni 60 ore viene uccisa e sono già 18 dall’inizio dell’anno, fino a marzo 2018.
Nel nostro Paese non mancano i medici, come non mancano gli psicologi, ma si arrivò a mettere il numero chiuso per la difficoltà di gestire una moda che sembrava pilotare le scelte dei maturandi, solo verso alcune Facoltà. Oggi, quel numero esagerato di studenti che avrebbero voluto fare il medico, considerando il calo di questa figura che si sta ipotizzando e non solo in Italia, sarebbero serviti e il problema non si sarebbe posto.
Oggi, si comincia a fare previsioni sul fatto che mancano i medici e che andando avanti di questo passo, ci troveremo in difficoltà. Ma mancano anche le idee per l’utilizzo di questi medici della mente, che studiano una vita e si trovano a spasso, senza poter svolgere la professione che hanno scelto e, considerando i tempi, far scegliere uno psicologo, oltre al medico generico, non sarebbe una cattiva idea.
Secondo quanto risulta dai dati del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca elaborati nel dossier Dispersione di Tuttoscuola del 2015/2016, un giovane su tre, non finisce le scuole superiori, altissima è percentuale di iscritti alle superiori, l’11% si iscrive all’Università. Bassina.
Se sono troppi, non gli permettiamo di scegliere e le soluzioni diventano oppressive mai propositive, se sono pochi, ci lamentiamo. Ma come si dovrà fare?
Cita una pubblicità della famosa enciclopedia Treccani “La cultura ha bisogno di persone che te la facciano amare” mai spot fu più riuscito dopo quello della caramella Golia.
Ma dove sono quelle persone con delle belle idee volte a minare il terreno fertile della disoccupazione tra laureati a spasso? Scegliere il medico generico e lo psicologo, così che ambedue possano avere la possibilità di aiutare davvero la società che in questo momento vive in una situazione di depressione sociale.
- VIA
- Giorgio Sandrini