Editoriale
Sergio Marchionna, l’uomo che salvò la Fiat, se n’è andato.
L’uomo che salvò la Fiat e la Chrysler, Sergio Marchionne, ci ha lasciato e con un belo di mistero, nella vicina Svizzera, dove abitava. Lascia un patrimonio attivo, in quella che sembrava essere una Caporetto, per la famiglia Agnelli e se ne va nel giro di poche ore dal comunicato stampa si sabato 18 – che di per sé è apparso subito ammantato di mistero- la gente, nonostante le notizie, che si sono poi susseguite, si chiede ancora, cosa gli sia veramente accaduto. Ma il comunicato non lascia dubbi, Sergio Marchionne non potrà più rientrare a ricoprire la carica di amministratore delegato della Fca e della Ferrari.
Per John Elkann, Presidente del gruppo Fca, Sergio Marchionne, è stato un leader illuminato e punto di riferimento ineguagliabile. Per molti altri invece, non era così. La verità è che ha salvato due aziende americane ed una italiana, quest’ultima, già pronta a consegnare i libri contabili in Tribunale. Oggi i debiti sono stati tutti pagati e il colosso nato da quest’unione di aziende, ha dato nuova linfa vitale al mercato automobilistico. L’ultima apparizione del manager Sergio Marchionne, è datata 26 giugno, per la consegna della Jeep Wrangler all’Arma dei Carabinieri, ma già si intuiva che c’era qualcosa che non andava.
Tutti conosciamo il suo percorso innovativo e improntato ad una visione di futuro ed efficienza nel mondo del lavoro, i successi che ha ottenuto e quelli che avrebbe potuto ancora ottenere. Salutiamo un manager da cui si può imparare molto, al di là delle scelte fatte e che possono non essere andate bene a tutti, nella speranza che le cause della sua morte possano essere chiarite una volta per tutte.