Vignettopoli
CERCASI DISPERATAMENTE “FAMIGLIA” INGALLS
Ma quali saranno mai i colori delle “feste”, visto che ci apprestiamo a toccare con un dito, la celebrazione di una nascita per eccellenza? Il S.S. Natale che esalta ed unisce il nucleo familiare, praticamente scomparso? Sapete, quella bella “festa” che sottintende che ci si debba voler bene a tutti i costi? Buoni 24 ore, un solo giorno su i 365 all’anno? Certo il Natale è una festa che non ha bisogno di tante presentazioni, ci ha pensato la storia a raccontarcelo. Ma per chi ha bisogno di una nuova visuale e che non sia solo religiosa, cioè di chi la fede la vive o la pratica a giorni alterni, a giorni fissi o solo perché ci crede. Ma questa festa ha qualcosa che nessuno può contestare come messaggio: rimane sempre e comunque, la festa della bontà per antonomasia e la festa dei bambini. Nasce simbolicamente un bambino, ogni anno, in condizioni disagiate ma accolto e riscaldato dall’amore di una giovane mamma e un padre putativo. Una Sacra Famiglia per chi professa la Fede Cristiana e il Mondo per un giorno si ferma, indipendentemente da quale sia la religione di appartenenza di ognuno. Alla fine, il S.S.Natale piace proprio a tutti, persino a chi vorrebbe cancellarlo per un eccesso di rispetto nei confronti di religioni che non festeggiano la nascita del bambinello. Ma nessuno li vuole offendere, solo chi lo dice. E’ vero che il nostro Paese deve rispetto ad ogni religione professata ma è pur vero che, chi chiede aiuto, stende una mano per farsi aiutare e riceve questo aiuto, non deve dimenticare di trovarsi in un Paese ospitante, dove il rispetto è dovuto, si , a chiunque ma soprattutto a chi ti apre la porta. Poi, che ognuno celebri ciò che desidera e sente nel suo cuore ciò che vuol sentire ma osteggiare la bontà a favore di un discordo demagogico fatto da pochi e non sempre corretto nei confronti di chi demanda la propria sicurezza e benessere a chi dovrebbe fare il bene di tutti ma avvantaggia sempre i furbi, è storia antica e la gente non la vuol sentire più. I furbi si preoccupano di parlare a favore e contro chi ha un colore diverso o uguale al proprio ma non sono razzisti, si chiamano “opportunisti”. Non confondiamo queste persone e le loro parole, con quelle della gente perbene che lavora e vuole per i proprio figli il meglio e per tutti, più sentimento e meno edonismo mascherato con messaggi ambigui che ti perseguitano a vita. Si può fare qualcosa? Giusto per cominciare a dire che non siamo d’accordo con i messaggi pubblicitari ambigui, dove giovanissime in preda alla frenesia di crescere, con anoressia galoppante, svengono davanti a qualcuno che, per pubblicizzare un profumo, lo spruzza dove non batte il sole e, frotte di donzelle e signore, svengono alla sola vista dell’atto. Queste pubblicità non fanno Natale ma alimentano un malessere che nessuno si preoccupa di arginare, se non guarire.
I sentimenti sono continuamente attaccati a discapito del narcisismo di madri che credono di vivere attraverso il bisturi, una seconda giovinezza; di padri che si sentono antagonisti dei propri figli in amore; di pubblicitari scaltri che nell’ambiguità ci sguazzano e fan soldi con i “vostri”, che avete sempre di meno; di televisioni che presentano i “tradimenti” come la risorsa vitale per fare share e tendenza che fa spettacolo; di cineasti che credono che, forzando la diversità nei film, riusciranno a rendere il mondo migliore; di donne che non danno più valore ai buoni sentimenti e, la cosa che insegnano alle proprie figlie è che se vogliono fare shopping, devono trovarsi un uomo ricco o buttarsi nelle maglie dello spettacolo- un bel faccino serve sempre- con un corredo di selfie e labbra-canotto; le pose a nulla c’azzeccano su faccini di quattordicenni troppo truccate e anelanti di prendere la “sbornia” dalla vita.
Continuano a far passare un telefilm, che a mio vedere è un capolavoro e che non passa mai di moda, come i sentimenti espressi e il bell’esempio della famiglia stretta nella morsa dei debiti ma coesa e, desiderosa di farcela contro le avversità della vita. Se ogni giorno Paramounth Channel, continua ad ottenere ascolti con un telefilm- che tutti abbiamo visto- significa che c’è ancora moltissima gente che vuole anche queste cose. In una società dove bisogna far cassetta per forza, non c’è tempo per mettere in primo piano i sentimenti, chi si occupa di pubblicità e chi, produce, non lo fa per la famiglia ma per far soldi e convincere che non si è nessuno, senza lo smartphone all’ultima moda.
Chi pensa che sia arrivato il momento di prendere una posizione, cominci a leggere piccoli blog gioiello, dove si parla di tante cose interessanti e, dove i nostri figli si realizzano nonostante tutto – perché non tutti si drogano- ed amano fare uno sport che pare nessuno voglia più far praticare: PENSARE CON LA PROPRIA TESTA.
Io cerco disperatamente la famiglia Ingalls in prma serata e voi, cosa state cercando? Cosa potete fare? Ve lo suggerisce Giovanna Cosenza nel suo blog. Un consiglio: LEGGETELO. https://giovannacosenza.wordpress.com/2009/11/30/se-una-pubblicita-e-volgare-o-offensiva-ecco-cosa-puoi-fare/