Vignettopoli
EUROPEE: NO MAY MA BREXIT PARTY
400 milioni di cittadini Europei, hanno votato e rafforzato verdi e i popolari, ma i sovranisti non sono riusciti a trionfare come si era ipotizzato. Soltanto da noi accade. L’Europa vince ancora ma dovrà fare del suo meglio per evitare di far disinnamorare i Paesi che la compongono.
In Germania il CDU è sceso sotto il 30% e pur rimanendo il primo partito, deve fare i conti con una destra pungente ma che ancora non preoccupa a livello europeo, sebbene ci siano passi significativi in avanti. Marine LePen, raggiunge il 23% dei consensi, scavalcando il giovane Presidente Macron, che ne perde un po’. Nuova entrata o rientro di una forza politica che si pensava ormai scomparsa, il Partito Socialista. Lo scenario non è cambiato in Europa ma ha ridimensionato leggermente la forte leadership che seppur non teme ancora di essere surclassata, ha certo di che preoccuparsi un po’. Come per la linea pro Brexit della May che è stata platealmente bocciata dal Parlamento inglese, nasce la Brexit Party. Vivacizzano la scena europea gli euroscettici, con l’ultimo nato tra i partiti britannici, nato nel 2019 e con al suo attivo 14 eurodeputati, originariamente eletti nelle liste del Partito per l’Indipendenza del Regno Unito.
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