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Le giravolte di Trump, scatenano l’Occidente
Le giravolte di Trump, scatenano l’Occidente. Ha parlato, sui social e in conferenza stampa [n.d.r] di ricollocamento e che, se Erdogan non avesse rispettato i curdi, la sua reazione sarebbe stata forte. Ma non è stato così. Probabilmente, non vedeva l’ora di andarsene, da quella che, secondo lui, è una “guerra infinita”, sebbene lo sia diventata anche per motivi economici, petroliferi legati all’Occidente.
Probabilmente, lasciare le truppe americane nel pezzo di terra che fa gola a troppi, per Trump, non era più conveniente. Il suo impegno, ora è quello di trapuntare di dazi i prodotti europei e nel mondo con lo scopo di fare affari e non gli affari della gente curda, che fino a ieri aveva deciso di sostenere. Lo scopo recondito, sempre per quel che si legge sui social, o nel tam tam twitterino, è che il Presidente degli Stati Uniti, non aspettava che un’occasione per mettere in difficoltà la comunità europea. Beh, considerando che oltre a qualche debole proclamo, insufficiente a dare credibilità alle sue parole, per la gravità scatenata dalla sua azione nei confronti del popolo curdo, gli americani, han levato le loro voci inorridite, insieme a loro, anche personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo, sia famosi, sia gente qualunque. La politica di Trump non è diversa da quella di chiunque altro prima di lui, nel mondo, che avendo messo al primo posto il denaro e non la sicurezza promessa al popolo curdo, si candida ad occupare la lunga lista di personaggi che hanno colpe gravi verso gli uomini. Si comincia dai muri e via via, si alzano le impalcature della cecità. Non voler vedere i danni che, da queste azioni si promuovono, per gli interessi di pochi, è deprecabile e pericoloso.