Editoriale
Il razzistaPUNTOit
Quanto ancora vogliamo fare arrabbiare la gente? La cattiva espressione della politica alimenta il razzismo virtuale. Tutti colpevoli?
Ci sono persone che vivono di campagne d’odio. I social quadruplicano i cattivi comportamenti, amplificando i messaggi negativi che condizionano la gente e la causa? I problemi irrisolti e i disagi che la politica provoca di governo in governo. La gente è solo arrabbiata, difatti, ognuno esprime la rabbia dell’altro, per mezzo di un semplice post, che sia in Facebook, Twitter ed affini, il contenuto non cambia. A chi serve? A cosa serve? A noi pare che serva solo alla politica.
Ma serve anche alla gente. Un’arma terapeutica che se ben usata, può fare la differenza e veicolare, il pensiero, il dissenso o il complimento in tempo reale e a chi di dovere. Bastano due o tre righe, magari pasticciate ma sempre di un pensiero stringato che mostra tutta la voglia di esserci, di chi posta. Eh si, perché per quanto se ne dica, nonostante i 5Stelle, la gente continua ad essere delusa, rimanendo la vera incognita, per un’eventuale e nuova elezione. La Spagna sta già pagando lo scotto di andare alle urne, ogni anno, negli ultimi quattro.
Messaggi istantanei, uno sopra l’altro, affollati di politici e giornalisti, ma poi anche di artisti, attivisti, santi e malintenzionati, ti fanno credere che ci sei anche tu, che dal bar sotto casa, stai discorrendo con la vicina, la maestra di scuola o con un politico titolato o Rita Pavone. Persone conosciute solo nel nickname o nome proprio che tante volte è “certificato” e tante volte, no. Ci sono tutti. Ma come sempre, la troppa comunicazione, porta ad esagerazioni dialettiche, giusto per la velocità con cui si postano i batti e ribatti. Ma coloro che stanno distruggendo la comunicazione sui social, purtroppo, sono proprio chi la carica di significato, i politici e i media. Per molti è solo smania di apparire, per altri, di esistere in futuro politico da protagonista, altri ancora perché portatori di istanze proprie o magari di partito, contro il nemico numero uno per eccellenza, Matteo Renzi. Pensate, noi si credeva potesse essere Matteo Salvini, che di giravolte n egli ultimi mesi ne ha fatti davvero tante e a nostro parere, a discapito della gente. Così, assistiamo ad una comunicazione trasformata ad immagine e somiglianza del politico di turno, che prendendo a prestito l’argomento del giorno, lo cavalca contro l’avversario con forza e sempre in modo virulento. Una comunicazione becera e offensiva che non lascia spiragli al contradditorio.
L’ex Vice Premier e Ministro della Difesa, on. Matteo Salvini, pensava di sistemare tutto con la Flat tax, ovvero, una percentuale costante di detrazione che avrebbe favorito principalmente i soliti “noti” e non chi, aveva davvero bisogno di liberarsi di vecchie pendenze e non è riuscito a farlo nemmeno con l’ennesima rottamazione. Un aliquota fissa pulita per un sistema fiscale più snello e al netto di detrazioni, tutta pensata per chi ha già, mentre chi non ha, continuerà a vivere lo spettro del debito oneroso, dove la “mora” la fa da padrone.
La cosa difficile da inquadrare è del perché, chi ha meno, continua a dispensare gradimento attraverso i sondaggi al capo della Lega, che detto per inciso, non vede di buon occhio nemmeno il Reddito di Cittadinanza, ma firmò il provvedimento che oggi attacca. Sta ripudiando qualsiasi cosa fatta con il Governo Conte 1, ma nessuno gli dice alcunché. La sua filippica sul RdC, si aggiunge a quella contro i migranti. Si urla contro le paure della gente, ma si riutilizzano, anche per portare acqua al proprio mulino. Anche per ILVA sta succedendo la stessa cosa: venne progettato uno ‘scudo’ per evitare che gli investitori e industriali stranieri potessero approfittarsi della debolezza economica dell’industria; il governo Conte, con DiMaio e Salvini- Vice Premier, tolsero lo scudo, offrendo una grande scusa e un vantaggio a Mittel che sta facendo passi indietro ed incasinando, grazie a questi governi improvvisati, 15000 famiglie [n.d.r]. Molti si chiedono se questi signori riescano a dormire la notte, proprio perché le soluzioni c’erano ma non vennero applicate per rendere l’ILVA più competitiva e a norma. Era il 2012. 8 anni dopo, siamo riusciti a cambiare governi su governi, uno era antipatico, l’altro non aveva esperienza, quell’altro troppo rosso e l’altro troppo verde ed oggi, siamo ancora nelle stesse condizioni.
L’uomo che ha chiesto i superpoteri come Superman che, detto per inciso, li aveva di nascita ma solo perché la nostra atmosfera era per l’uomo d’acciaio, favorevole e potenziava le sue molecole, fino a farlo diventare indistruttibile ma la Kryptonite, è sempre stato il suo spauracchio. Oggi ci additano come razzisti, in tutto il mondo, solo per non essere stati capaci di mandare a casa gente che anziché lavorare, faceva la cresta sulle persone, il popolo italiano, abbiamo più debito pubblico, più guai rispetto al passato ed addirittura, c’è chi dice ( gli esperti), che siamo diventati il fanalino di coda del mondo.
Liliana Segre, una donna sopravvissuta all’Olocausto, che ha vissuto l’inferno nei campi di concentramento e potrebbe, solo per il fatto che è stata testimone di tanta ferocia, per sé e la sua famiglia e per tutti coloro che hanno condiviso orribilmente quel calvario di morte, raccontare troppo di tutto ma se ne sta li, buona buona, grata per l’onore fattole dalla Repubblica Italiana che riconoscendole il titolo di Senatrice a vita, ha voluto, quantomeno, esprimere solidarietà per tanto subito.
Salvini, cui è stato chiesto un commento sulla vicenda Segre e social imbestialiti, ha tentato- maldestramente- di sdrammatizzare , ciò che sarebbe stato meglio non commentare. Ha utilizzato la più pericolosa delle armi, contro l’unica testimone di un ‘eccidio che ha visto più di sei milioni di ebrei, sciogliersi nei forni crematori. Hitler colui che con pieni poteri, decise che avvenisse questo è stato l’arteficie di un a pazzia collettiva, che nessuno riusciva a spiegarsi. Eppure, anche Liliana Segre, è diventato lo strumento perverso di chi si nasconde dietro un video, aizzando le frustrazioni e sconfitte dell’uomo qualunque. La voglia di diffamare chi non risolve i problemi è grande. Lo stanno già facendo. Possiamo accettare tutto questo o la storia dei partiti e le loro antiche malefatte ci inseguiranno per sempre? Riusciremo mai ad eleggere uomini probi, giusti che conducano il nostro Paese verso il progresso e la prosperità?
Nessuno vuole più aspettare e l’ILVA di Taranto, lo sta dimostrando. Salvini tutto può fare, tranne che paura. Non è lui il nemico e nemmeno Matteo Renzi, che nonostante un seguito enorme, si è lasciato tutto alle spalle: fuoco amico e nemico perenne, cercando di ricostruirsi un’immagine politica, orribilmente mutilata dai suoi oppositori, tutti.
Ma dietro il nostro angolo, quello di noi italiani, cosa ci sarà, andando avanti di questo passo? Qual è la nostra Kryptonite, sempre con la speranza di non esserlo proprio noi!?