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H02- Just Add Water : Made in AUSTRALIA
Quali sono gli ingredienti che fanno di una serie televisiva, una serie di successo? Me lo sono chiesto spesso, poi, la Pandemia ci ha immobilizzati piacevolmente davanti ai televisori e la domanda ipotetica, è diventata realtà: bisogna essere sporchi, brutti e cattivi.
Vincono i cieli senza “i”, le mutine scomparse, l’elisione è diventato un pallido ricordo per un ‘lessico’ familiare, che ha inserito una “g” per meglio mettere nelle migliori condizioni i giovani di digerire la lingua italiana. 30 anni fa, un errore del genere ti faceva saltare il foglio dalla mano, per effetto di uno strappo isterico di indice e medio, sventolato con forza davanti alla nostra faccia, dall’insegnante. Oggi, se non incespichi nella lingua madre, non sei nessuno.
Si tende ad assomigliare alla società che si abita. Siam diventati tutti brutti per il troppo bello esibito; sporchi, per il sudiciume che ci passa davanti agli occhi, senza che questo ci scompigli un capello e, ben spalmato allegramente sulla faccia di viziosi che si nascondono dietro lo schermo di un PC, fa guadagnare i deboli di cervello. E cattivi? Si, lo siamo. Non c’è Pandemia che tenga, il colpevole è uno solo, un Web senza controllo, che enfatizza e quadruplica le cattive imprese, comportamenti, che rende merito a chi non ha talenti, insegue le sciocchezze e amplifica il male che si sta radicando dentro di noi, nella nostra cultura, distruggendone la “culla” di un tempo lontano e appartenuta ai sapienti. La famiglia, i nostri figli, il nostro lavoro, le nostre relazioni, siamo tutti in pericolo. Lo siamo davvero? Il “sistema” è preso d’assalto, complici, pochi potenti che credono di poter comandare il mondo, che non si accontentano e continuano a complicare la vita alla gente per amore del guadagno. Tutti si muovono per una grande corsa verso la solidarietà, sempre pronti e con il fazzoletto in mano, mentre nell’altra il microfono che sponsorizza la carta igienica, debitamente ritoccata e che per effetto Covid19, ha perso qualche velo. Lo chiamano effetto carta igienica, quando bisogna fare i conti con prezzi alti e la stessa merce acquistata ma che pesa molto meno. Intanto la nostra bella “figura”, la facciamo sempre. Tutto il mondo ha sofferto e soffre per una tragedia che tutti si augurano finisca presto. Tuffiamoci nel cinema che sembra quasi “gratuito” ma ti fa compagnia e sposta l’attenzione sulle produzioni degli “altri”. L’Australia, una vera scoperta. Bravi attori sceneggiatori, registi che con produzioni di dieci anni fa, sono riusciti ad imporsi oggi davanti alle nostre Smart TV.
Una serie televisiva che consiglio a tutti di guardare in compagnia di amiche, con la famiglia, con i vostri bambini. Vi chiederete il perché, visto che siamo inondati dalle serie televisive che durano circa una trentina di minuti, ma sono il tuffo nella fantasia per chi ha smesso già da un po’, di sognare. La visione è consigliata per quelle mamme che vorrebbero avvicinare allo sport, i loro figli ma con quella partecipazione mista a divertimento e che, li metta nelle condizioni di migliorare il loro rapporto con l’ambiente sportivo. Oggi, se non vuoi essere un grande del calcio già a 5 anni, agli occhi dell’allenatore, non esisti. Più cattivi si è sul campo e maggiore sarà la gratificazione di chi ti insegna e prima lezione di vita. Bambini che corrono dietro un pallone, in modo disordinato e maleducato. Che non rispettano l’altro, inseguono solo la palla e nemmeno sanno che la devono passare al compagno di squadra. Tutti corrono verso la rete. Il calcio è il goal. La rete, la televisione.
In H2O, nulla è lasciato al caso, senza aver la presunzione di insegnare niente a nessuno, puntano su tre brave nuotatrici che nella terza stagione diventano quattro, perché Emma, una delle tre sirene della serie, lascerà il posto ad un’attrice canterina. Seguire le loro vicende giovanili, senza vedere il sangue che scorre, gente fatta a pezzi, sesso sfrenato a tutte le ore, sesso insegnato attraverso serie che, insistono sul fatto che sin da piccoli il sesso, è la prima cosa da inseguire e capire. Esempi negativi per i nostri giovani, davanti alle serie televisive, nessuna tra quelle europee, parla di spirito di squadra, allegria, sacrificio, mete raggiungere o da realizzare, prima o poi… però, se vuoi vedere nuotare e appassionarti al mare per inseguire una sport divertente e che, come il calcio piace a tutti i giovani, sin da bambini, devi curiosare tra le app, alla ricerca della pietra verde. Eh già!
Cleo, Emma, Rikky e Bella, sono sirene che fanno i salti mortali per non bagnarsi davanti alla gente. Una sola goccia di acqua, le trasformerebbe alla velocità della luce e tutti, scoprirebbero il loro segreto che deve assolutamente essere custodito. Amici del cuore, fanno da cornice alle loro vicende, insieme disegnano una bella gioventù che ha voglia di nuotare, fare del surf, prendere la licenza da bagnino, come fan tutti e han fatto i loro genitori. In una città di mare, bisogna saper nuotare, divertirsi ma soprattutto, studiare. La serie H2O, in tre serie, racconta la vita di tre amiche che dalle medie arrivano alla maturità, diventando, tra un lavoretto e l’altro, che permette alle ragazze di guadagnarsi qualche spicciolo nel tempo libero, sirene. Studiando, prima con poca voglia e poi, sempre con maggiore impegno, raggiungo la meta ambita del Diploma.
Il dilemma è che nessuno più si fa rapire tra le braccia di Morfeo, la fantasia non ha veri sbocchi, troppo spesso i mediocri, tengono in mano le redini del potere televisivo e sebbene il telefilm o la serie televisiva debba rappresentare la realtà vissuta, o quantomeno prenderne spunto, non si può dire, che sia realmente così ma da noi capeggiano le baby gang, fino ad ossessionarci, giovani problematici che pare abbiano solo problemi sessuali, di droga sempre, ma di lavorare e studiare, niente. Ora, mi dite a chi conviene spingere il peggio, quando una valanga di sceneggiatori, offre delle vere e proprie perle, attraverso produzioni di Paesi che nemmeno ti vengono in mente? Se non sono cinesi che si prendono a calci in faccia, piccoli mafiosi crescono, o ragazzine che con il cellulare irretiscono uomini di ogni ceto sociale, solo per riuscire a farsi pagare l’abbonamento del cellulare, di grandi novità per la gioventù, non ce ne sono. Tutte le serie divertenti e dedicate ai giovani, non volgari ma che mettono in risalto la vita da un’altra angolazione, vengono da altri continenti. Noi italiani siamo il massimo per la commedia brillante, per il poliziesco, non siamo più secondi a nessuno ma per quanto riguarda la vita dei giovani, che se non son depressi, bulli, emarginati e poco propensi a socializzare, non siamo ancora ai livelli di H2O e affini. Dopo aver visto questa serie, mi è venuta voglia di ricominciare a nuotare. Di vivere il mare, gli sport acquatici, con maggiore disponibilità e voglia di esserci. Certo che se non cambiano i nostri gusti, in fatto di televisione, dove la violenza è privilegiata, posso affermare, senza ombra di dubbio, che la nostra società non ha nessuna speranza.
Altre, H2O – Avventure da sirene · H₂O (H₂O: Just Add Water) è una serie televisiva australiana per adolescenti e ragazzi. Stagioni: 3 – Anno: 2006-2010 – Episodi: 78 – Titolo originale: H₂O: Just Add Water- Protagoniste Cariba Heine · Phoebe Tonkin · Claire Holt- La serie è presentata da Netflix e Prime