Bella Italia
La Sella del Diavolo
Se non ci fosse stata la sciagura del Coronavirus, probabilmente non ce ne saremmo interessati, invece, il fascino della nostra Penisola, ha preso il sopravvento, curiosando qua e la, con la voglia di riempire di bellezza, tutto ciò che era tristezza intorno a noi, ha avuto la meglio.
Spulciando tra le pieghe di racconti popolari e leggende, mi sono imbattuta in una curiosa, quanto tragica battaglia che diede origine ad un luogo tra i più belli d’Italia, mi riferisco al Promontorio de La Sella del Diavolo, in Sardegna. Si dice che nasca dalla fantasia popolare cagliaritana e sebbene il “diavolo” si prenda la fetta più importante in risonanza, gli “angeli”, sono gli sono ad un soffio. Non può esserci leggenda con il solo Belzebù, le Forze del Bene, sono sempre lì, pronte per ogni evenienza.
Luglio è il mese vacanziero per eccellenza, nonostante il “virus” sfiancato dalla ferrea “quarantena”.
Google ci ha dato una mano e così, diamo andati a caccia di leggende narranti di gesta eroiche, di antiche battaglie e di misteriosi condottieri al servizio del bene per liberare regni sotto il giogo tiranno di turno.
Il risultato ottenuto, restituiva agli occhi lo splendore e bellezza dei luoghi liberati, la magia e l’incanto che gli erano propri. È così per ogni narrazione e la n questo navigare ci siamo imbattuti ne Il Golfo degli Angeli, luogo di cui riferisce una leggenda e dal quale siamo stati rapiti. Se siete del continente, conoscerete il luogo come il Golfo di Cagliari ma per chi ci abita, è la Baia degli Angeli. L’isola, ne conserva tante di leggende legate ad un territorio che si snoda tra percorsi naturalistici di rara bellezza e siti archeologici che han contribuito a forgiare la sua anima e renderla attraente in tutto il Mondo. La Sella del Diavolo è, tra le leggende, la più avvincente, il suo nome nell’antica lingua sarda è “Sedd’e su Diaulu”, un promontorio roccioso che si innalza nella parte meridionale della città di Cagliari, diventando la linea di separazione di due spiagge, Poetto e Calamosa.
Ma ci pensate!? Un’isola che mantiene intatto il contatto con la leggenda e la magia della natura che culla in grembo, sposando cielo terra e mare nella trama dell’abito più prezioso, indossato dalla più bella delle dee, la Sardegna. I colori della tela paesaggistica, si specchiano nell’azzurro del Mediterraneo per un effetto mozzafiato del panorama che ipnotizza gli occhi del mondo da sempre, ad ogni sguardo. Ad un soffio, Cagliari, la battaglia tra il bene e il male, ebbe inizio e fine. Per gli esperti, la battaglia ha una derivazione di origine biblica, difatti, Sella del Diavolo, è il punto dove Dio e Lucifero, il suo angelo prediletto, si incontrarono e scontrarono. L’angelo, affascinato e perso nella bellezza del Golfo di Cagliari, decise di impadronirsene ma Dio non glielo permise e inviato l’arcangelo Michele a capo delle forze celesti, lo fece scacciare.
Ora, per dovere di cronaca leggendaria, dobbiamo mettervi a parte delle due scuole di pensiero. La prima vede la sconfitta di Lucifero e delle forze del male da lui comandate, l’angelo, disarcionato dal suo cavallo, perse la sella cadde nel Golfo e per effetto della pietrificazione, si originò il promontorio che prese il nome di Sella del Diavolo. La dua forma dice tutto. Altra versione, punta l’attenzione sul combattimento cruento sferrato contro le Forze del bene, per impossessarsi del luogo. A questo punto potrebbe essere finita qui, c’è una terza versione che meglio sposa il concetto di dono ai suoi angeli, fatto da Dio. Si dice che il Padre, offrì loro di vivere sulla Terra, a patto che per farlo avrebbero dovuto trovare un luogo di pace, dove la malvagità era assente. Il lungo vagare sulla Terra, degli angeli, diede i suoi frutti, la ricerca produsse un risultato, un’isola, la Sardegna e in essa, il luogo giusto che convinse il Supremo. Il Golfo di Cagliari, la Baia degli Angeli. Bellezza a perdita d’occhio, tra cielo mare e terra, Lucifero morso dalla gelosia per la felicità delle creature celesti, seminò odio a piene mani, non riuscì a distruggere quell’angolo di autentico splendore, dichiarò guerra ma ebbe la peggio. Come ultimo atto, preso da un odio che ne accecava la vista, scagliò la sella, presa con forza dal dorso del cavallo che lo aveva disarcionato, nel golfo. Il Promontorio de La Sella del Diavolo, si formò, mettendo la parola fine sulla battaglia, vinta dalle forze del bene.
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