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Lo strapotere dei SOCIAL. Chris Hughes solleva il polverone.
I quadruplicatori dei cattivi istinti, che grazie ad un’espansione selvaggia e concatenata con i principali Social a contorno del colosso, ha permesso al mondo di incattivirsi di più, però ha ora una sua voce, quella autorevole nel co-fondatore Chris Hughes, di Facebook. Diciamo che è come quando il coccodrillo ingoia una preda, senza nemmeno prendersi il giusto tempo di masticarla e che, per lo sforzo, finisce col fare le classiche “lacrime” di coccodrillo. Magari è solo una leggenda metropolitana, nata in una delle tante fogne americane, dove si dice si trovino i coccodrilli nati dalle uova che qualcuno ha buttato, dopo essersene disamorato; comunque la si metta, una notizia sempre affascinante che si è propagata, senza sapere come ma che mantiene il suo fondo di verità, come per il caso alzato da Chris Hughes. Il giovane multimilionario, dice che si deve fermare Mark che sta aggiungendo troppo potere alla sua piattaforma globale, dimenticando che è anche la sua, ma che in più riprese loda il tour di apertura che sta facendo il socio Mark che apre al “futuro nel privato”.
La notizia, troneggia da questa mattina, su tutte le prime pagine dei quotidiani, o quasi, potevamo mancare noi? Ma anche si. Se non fosse stato per il fatto che sono dieci anni che lo scrivo, evidenziando nello strapotere della “fantastica” invenzione, un risvolto preoccupante di una medaglia ‘dorata’. Ma davvero crediamo di poter fermare i giovani della nuova generazione e strappar loro la ‘creatura’? Sono loro gli adulti di domani con i loro figli e nipoti, cosa possiamo fare noi? Avvertire del pericolo sempre più diffuso di una tecnologia che sta già controllando le nostre vite con i cookie? E’ vero, ma lo sta facendo da un bel pezzo. Non sarebbe meglio mettere in galera ed oscurare quelle persone che postano video dove i bambini neonati vengono maltrattati?
Mark Zuckerberg DEVE ESSERE FERMATO.
Così citano i giornali a gran lettere cubitali. Chi ha alzato il polverone è, come il primo, un multimilionario, che insieme all’amico Mark (in foto) ed altri tre, ha confezionato il prodotto che ci sta rimodellando la vita a immagine e somiglianza di qualcun altro. Ma l’inventore di Facebook, sta facendo il suo dovere per rendere maggiormente credibile, la voglia di tutela dell’utente, proponendo nuove soluzioni che garantiscano sempre di più chi naviga nel Web. Se Amazon permette a piccoli e grandi di fare il loro gioco sulla sua piattaforma (permette!?), il colosso americano, con l’acquisizione di partnership tipo Twitter ed altri, ci potrebbe allineare in un sistema che si muove mangia e respira, al loro comando. Un giorno e non troppo lontano, acclameremo a gran voce il signor Mark Zuckerberg che nella mia ipotesi pittoresca, diventerà il Presidente del Mondo, altro che Stati Uniti d’America o D’Europa.
E’ già successo che ‘qualcuno’, utilizzasse la “Rete” politicamente… Obama, ex Presidente degli Stati Uniti d’America. Oggi, con l’acquisizione fraudolenta di 50 milioni di dati degli utenti di Facebook, ridotti drasticamente dai proprietari della piattaforma a 29 milioni nel 2018 [n.d.r], sono già ad un passo da successi sempre nuovi e temuti. Tutto strumentale. Il danno è fatto(?).
Utilizziamo uno degli uomini più ricchi del mondo per strumentalizzare i fatti (nostri) e di chi utilizza in altri Paesi la questione, fino allo stremo ma continuiamo a navigare nel Web nella speranza di non essere tra i 29 milioni di persone derubate dei dati e che nessuna class action italiana, riuscirà a sventare. Nel nostro Paese c’è gente che gira in mutande e timbrare cartellini, gestendosi il posto di lavoro come più gli piace, chi dovrebbe mettersi il preservativo e non lo fa, nonostante a pericolosità e promiscuità con cui oggi, intrecciamo i rapporti con l’altro sesso…
La visione fatalistica presente in ognuno di noi, è a mille, ‘si vive di speranza e si muore disperati’ (cit)
Intanto Mark ci fa sapere dal suo profilo Facebook ufficiale che ha appena incontrato il presidente Emmanuel Macron a Parigi per discutere di nuove regole e regolamenti per internet. I giovani si incontrano e vogliono modificare le regole del “loro ” gioco, credendo entrambi, che i governi dovrebbero avere un ruolo più attivo intorno a questioni importanti come il bilanciamento dell’espressione e della sicurezza, la privacy e la portabilità dei dati, e prevenire le interferenze elettorali — riflettendo le proprie tradizioni di libertà di parola. Tutto molto lodevole ma ormai.
Detta tra noi, io mi farei governare da questo giovane uomo, che ha avuto un’idea brillante di cui oggi, non possiamo più fare a meno; devolve milioni e milioni in beneficienza, attiva la ricerca su malattie che sempre di più invalidano la vita degli anziani. I problemi veri sono i controlli, che nessuno, evidentemente, fa come dovrebbe. Ma le colpe sono altrove e i dati, li hanno già.
@Le foto gira nel Web e vengono dai profili pubblici degli attori citati nel pezzo.
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