Cinema & Spettacolo
Riverdale: adolescenti e segreti di famiglia
Riverdale è l’ultimo teen-drama che sta conquistando gli Stati Uniti e il resto del mondo, grazie alla diffusione sulla emergente rete Netflix, e l’eccezionale bravura di un cast giovane e sapientemente guidato da una direzione creativa di prim’ordine.
La serie dalle tinte dark ideata e sceneggiata dal capo creativo degli Archie Comics, Roberto Aguirre-Sacara, è nata nel 2017 e ad oggi sono state realizzate ben tre stagioni.
Uno sguardo accattivante sul mondo degli adolescenti, attraverso le aspirazioni e le gesta del protagonista Archie Andrews capelli rossi, fisico atletico, promessa del football e aspirante musicista, un ragazzo che ha tutti i requisiti per essere definito bello e di talento, e che insieme ai suoi migliori amici resta coinvolto in un intricato mistero che coinvolgerà puntata dopo puntata, un po’ tutta la tranquilla cittadina di Riverdale.
La prima stagione è caratterizzata dalla improvvisa morte di Jason Blossom, fratello gemello di Cheryl (la capo cheerleader della scuola e stronza integerrima) nonché erede della famiglia più ricca di Riverdale che ha costruito il suo impero finanziario sullo sciroppo d’acero.
Il ragazzo viene ritrovato sulle rive del Sweetwater River, con un buco da proiettile al centro della fronte.
Lo shock causato dalla morte violenta e inaspettata del giovane Jason lascia sgomenti e terrorizzati i cittadini di Riverdale, che non si danno pace per l’accaduto e come potrebbero? Dall’evento traumatico, osserviamo i protagonisti di questo teen drama muoversi con passo impacciato all’interno di una micro società che presenta pochi pregi e tanti difetti.
Il teorema della prima stagione è palesemente un’accusa diretta e senza mezzi termini rivolta agli adulti della serie, infatti dal primo all’ultimo non ce n’è uno che non abbia nascosto un segreto e sia coinvolto in qualche losco affare. Ciò che colpisce è la determinazione e la saggezza dei giovani adolescenti, figli e “adulti” in divenire che non accettano di vivere dentro una finzione e pretendono chiarezza. I genitori di Riverdale sono disfunzionali e bugiardi, complicati e il peso delle loro azioni ricade inevitabilmente sui protagonisti.
Betty Cooper scrive per il giornale della scuola, è una studentessa modello, la classica brava ragazza della porta accanto e mostra un rapporto di amore e odio verso sua madre Alice , giornalista del quotidiano più importante della città, tende a essere troppo protettiva verso la figlia e proietta su quest’ultima il trauma di aver allontanato Polly, la sorella maggiore di Betty, per spedirla in un ospedale psichiatrico gestito dalle suore. Alice Cooper controlla come un cane da guardia la vita della figlia, detesta Archie il suo migliore amico e ha taciuto con la complicità del marito, la verità sulla fuga di Polly.
Veronica Lodge e sua madre approdano a Riverdale, vengono da New York e da una vita altolocata, e sono costretta a cambiare tenore di vita nel momento in cui il padre Hire Lodge viene rinchiuso in cella per truffa e illeciti a carattere finanziario. Per colpa sua Veronica tenta con ogni mezzo possibile di scrollarsi di dosso l’immagine della ragazza viziata e facile, vuole ripulirsi da tutto il male causato dagli “affari sporchi” del padre.
E poi c’è Jaghered Jones, lo scrittore introverso con un padre motociclista Serpent, che si innamora di Betty e contro il volere dei genitori della ragazza, continuano la relazione proprio come Giulietta e Romeo, fregandosene del parere delle famiglie. Si perché a Riverdale si parla anche di amori contrastati, che se venissero allo scoperto creerebbero uno scandalo sociale senza via di ritorno. Gli adolescenti di Riverdale, tra scuola, sport e sogni di gloria, non hanno vita facile. Sheryl Blossom per esempio scoprirà che il fratello prima di essere ucciso, stava fuggendo con Polly (sorella di Betty) e che quest’ultima aspettava un figlio da lui. Oppure Veronica che attende il ritorno a casa del padre Hire per riavere una famiglia unita e capire soprattutto se lui e sua madre Ermione ancora tramano in situazioni illecite.
La prima stagione di Riverdale non annoia, ricca di suspence e colpi di scena, forse qualche personaggio come Sheryl Blossom risulta eccessivamente istrionico e sopra le righe, oppure poco incisivo come il giovane Kevin, l’unico o quasi gay in città. Nel complesso questo dark teen drama tiene sulle spine e colpisce per l’affetto e l’unione di questo gruppo di amici alla ricerca della verità.
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