Janeleggedinotte
Diary di Chuck Palahniuk (2003)
Ho appena terminato la lettura di Diary, chi legge i miei articoli forse ricorda che sono una grande estimatrice del signor Palahniuk lo considero lo scrittore più geniale e irriverente della nostra tormentata e caotica epoca letteraria, non è sempre facile metabolizzare le sue parole, ed è questo il bello, quando meno te lo aspetti ti lascia sbalordito e senza fiato. Chuck è abile nel descrivere la psicologia dei personaggi, la sofferenza, le manie, i torbidi pensieri, tutto quello che serve per delineare l’ennesimo prescelto del suo romanzo.
Eccola Misty Marie Kleinman la prescelta di Chuck, la sua musa dell’orrore, una vera artista della sfiga in tutti i sensi, proprio per questo terribilmente fragile, imperfetta e affascinante. Questo romanzo scritto in forma di diario, racconta la vicenda di Misty, una studentessa dell’accademia di arte che si innamora dell’uomo sbagliato, Peter Wilmot, erede di una grande famiglia nell’esotica e immacolata Wyatansea Island, abbandona il desiderio di essere una pittrice, per vivere una vita che non le appartiene fino in fondo. Ad un certo punto, quando Peter si spara un colpo in testa e finisce in coma in ospedale, la suocera, la figlia e tutto l’entourage amicale si accorgono di Misty : tutti cominciano a farle il lavaggio del cervello su quanto sia geniale come pittrice e che deve assolutamente riprendere a dipingere. Misty, indebitata fino al collo, lavora come cameriera nell’Hotel più importante dell’isola, è grassa, semi alcolizzata e soffre di terribili emicranie.
In questa vicenda visionaria e profetica, Chuck entra dentro l’intimità di una donna, mette a nudo la sua psicologia, la paura di fallire, e gli aspetti più trucidi delle sue debolezze fisiche, con una scrittura rude e pungente, che a volte sembra volerla punire per tanta apatia e negligenza.
I dettagli anatomici abbondano, così come gli aspetti ossessivi relativi alla fragilità emotiva di Misty, mi è difficile credere che sia un personaggio totalmente inventato; l’autore ha conosciuto la sua musa sofferente, e l’ha vista lasciarsi sfruttare andare incontro al suo destino senza opporre resistenza. La storia era già scritta.
Diary è un romanzo importante, complesso. Una memoria karmica perseguita Misty, qualcuno le dice che il suo destino è diventare una grande pittrice a patto che le venga inflitta la tortura giusta. La protagonista finisce dentro una storia più grande di lei, un vero e proprio complotto, immobilizzata ad un letto, drogata e costretta a dipingere eppure la sua coscienza è lenta a svegliarsi. Il diario è la testimonianza di quanto sta accadendo e di nuovo accadrà, in una coazione a ripetere la medesima sofferenza che è necessaria affinché il talento emerga e fino a quando l’isola avrà bisogno del suo sacrificio.
Quante volte capita di sentirsi intrappolati in una vita, dentro delle scelte che ci hanno guidato verso il risultato come se non avessimo potuto fare altro?
Consigliato a chi ama curiosare nella vita degli altri, scavare dentro le altrui debolezze è pericoloso perché poi si scopre che ci potrebbero appartenere. Le fragilità di Misty si incollano all’anima del lettore, lo spingono a chiedersi se quello che sta facendo lo ha già fatto migliaia di volte, e se il dolore che prova avrà mai una finalità terapeutica. La vicenda di Misty è condita di mistero, leggenda e paura. Una lettura da non prendere sottogamba, potreste essere voi l’unico amico sincero di Misty, come l’Angel Delaporte l’esperto grafologo che cerca disperatamente di aiutarla, e forse aiuterà anche voi a svegliarvi dal torpore.
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