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Stephen Hawking e la “sua” casa tra le stelle
E’ un grande consiglio che vorrei far passare per mezzo di questa recensione, che punta lo sguardo curioso verso la biografia da cui è stato tratto uno dei film più belli che abbia mai visto (credetemi, ne ho visti davvero tanti, non esagero): La Teoria del Tutto.
Un titolo per un bel libro e un grande film. Non so voi, io preferisco le vite vere, raccontate nei film e nei libri, che si ispirano a qualcuno cui ci si possa identificare, dal quale poter apprendere qualcosa o ricevere una bella lezione di vita. Già il titolo ti cattura e, per chi come la sottoscritta, appassionata di astrofisica, guarda con meraviglia e stupore a tutti quei personaggi che gravitano intorno allo studio dell’Universo, nel tentativo di decodificare l’immensità questa sconosciuta, non poteva che abbracciare con entusiasmo anche la lettura di “La Teoria del Tutto”, biografia scritta da Stephen Hawking. Il film biografico diretto da James Marsh, presentato nelle sale nel 2014, ha premiato con l’Oscar come migliore attore protagonista, Eddie Redmayne. Fidatevi, sia in lingua italiana, sia in Inglese, la sua performance recitativa è stata impeccabile. La storia del cosmologo, comincia ad una festa universitaria dove il giovane Stephen Hawking conosce il suo grande amore, Jane, il loro amore e la famiglia che riuscirono a costruire, non intaccò minimamente i suoi studi, nonostante, la malattia. Stephen Hawking l’amore per la “sua” casa tra le stelle.
Ho letto il libro, dopo aver visto il film su un app, non ricordo se Netflix o Prime. Sono arrivata all’astrofisico per sentito dire e aver letto qua e la, qualche articolo che mettevano in risalto, oltre a quello che era il suo genio, la sua malattia e come la sua bella mente, lo nutrisse, nonostante il decadimento fisico a seguito della sua malattia degenerativa che l’ho colpì in giovane età e nel pieno del suo vigore intellettuale e fisico. Ho fatto bene. Sono talmente tante le banalità di questa vita e le persone che vorrebbero spersonalizzare il grande regalo che è stato fatto a tutti, pilotando in modo subdolo le menti dei giovani e non solo, verso l’edonismo più sfrenato, dove c’è un solo “dio”, che governa e degenera i nostri comportamenti, appannando uomini e donne, che non hanno bisogno di etichette di genere per sentirsi parte dell’Universo. Esseri umani pensanti e in quanto tale, vivi e capaci di amare, creare, generare il genio che è in ognuno di noi ma che è soffocato dal “troppo” di tutto e del poco o quasi niente, di quello che serve a tutti: amore. Il brillante e stimatissimo astrofisico britannico, con i suoi studi e le sue ricerche, ha determinato una cambiamento il cambiamento della Cosmologia moderna. Il 14 Marzo del 2018m se n’è andato nella “sua” casa tra le stelle ma sopravvivrà grazie alle tante pubblicazioni, che hanno una particolarità, sono accessibili a chiunque. Lui parlava e scriveva di cose importanti che tutti riuscivano ad avvicinare, per questo, è stato sempre molto apprezzato dal grande pubblico che ha cominciato a conoscerlo già dagli anni ’80. Ma è soprattutto con la La teoria del tutto, che l’astrofisico è riuscito a centrare il cuore della gente, di chi non lo aveva mai conosciuto. “La teoria del tutto” è qualcosa che deve essere letto o visto, affinché ci si possa rendere conto di come l’amore e le limitazioni, possano essere, uno, la medicina dell’altro. Stephen Hawking racconta di sé, della sua grande storia d’amore dove la perseveranza e la speranza, siano i cardini di tutta una vita, piena e ricca di soddisfazioni. Di Jane e dei loro figli. Della grande soddisfazione di crescerli con una donna innamorata ma anche intelligente che ha aiutato il marito a non perdersi, per la malattia. Non racconterò altro, il film dovete guardarlo, è interessante, mostra uno spaccato di vita che dovete assolutamente conoscere dove la bella mente di un uomo, nutrita nel modo giusto, ha saputo fare la differenza anche nelle avversità prodotte da una limitazione.
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