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Occhio ai neuroni a specchio, sono la spia della FELICITA’
L’osservazione che il cervello umano produce nuovi neuroni per tutta la vita è una delle più grandi scoperte delle neuroscienze degli ultimi venti anni.
Si può essere felici? Tutti coloro che non lo sono, lo sperano e chi dice di esserlo, ha in questa scoperta, la possibilità di appurarne la veridicità della sua convinzione . La notizia, mi era sfuggita ma credo che il meglio tardi che mai, ce la presenti sempre nuova di zecca. Ci siamo imbattuti nel ‘neurone’ felice, casualmente e, giornalisticamente cercando, siamo stati premiati. Il più delle volte, le cose accadono, casualmente, quando si è impegnati a fare altro. Pare, che se non si pensa ossessivamente alla sua ricerca, giriamo l’angolo e la felicità, è li, che ci aspetta. Ma cosa sono i neuroni a specchio?
Chi vi scrive, sapeva qualcosa a larghe linee ma le nozioni non erano sufficienti, per comprenderne una simile scoperta. Googolare mi ha aiutato. Ho cercato la domanda più semplice e la spiegazione più chiara tra i tanti navigatori anonimi del motore di ricerca: “I neuroni sono cellule nervose destinate alla produzione e allo scambio di segnali; rappresentano quindi l’unità funzionale del sistema nervoso, cioè la più piccola struttura in grado di eseguire tutte le funzioni per cui sono preposto.”
I neuroni hanno diversi nomi, il cervello ne è depositario dei loro impulsi e li trasmette a tutto il corpo. Il lobo frontale raccoglie una gran quantità di neuroni, deputati alla produzione di dopamina. Veniamo alla scoperta dei neuroni a specchio realizzata dal team del Professor Rizzolatti dell’Università di Parma, avvenuta nel 1992, che oggi, non cessa di intrigarmi. Ricordiamo che Giacomo Rizzolatti è un neuroscienziato che tutto il mondo ci invidia, è accademico italiano, il suo nome è legato alla scoperta dei neuroni specchio e al grande lavoro di cui si rende protagonista da lunghi anni e svolge la sua professione presso il Dipartimento di Neuroscienze dell’Ateneo parmense.
La sua scoperta, nonostante sia passata dai TG, non ha avuto il seguito di approfondimenti che avrebbe meritato e rivolta al pubblico meno avvezzo a questa disciplina. Questo non significa che in ambiente scientifico, non se ne sia parlato approfonditamente ma la sua rilevanza ha fatto si che solo in quell’ambito, si sia sviluppata la curiosità e giusto interesse.
Il Team del Professor Rizzolati che ha lavorato duramente per il magnifico risultato, è arrivato casualmente – spesso le più grandi scoperte nascono in modo inusuale, difatti, i ricercatori che stavano monitorando i movimenti di una scimmia nell’intento di afferrare una banana, si accorsero di una particolarità relativa all’azione. Il movimento della scimmia, nell’afferrare, rese possibile che si notassero i neuroni a specchio, attivi, sia durante l’azione compiuta, sia un quella osservata da altri. La scoperta ha dato una base fisiologica all’empatia, così almeno venne riferito dai ricercatori. Nella pratica i neuroni specchio permettono di spiegare fisiologicamente, il nostro potenziale nel porci in relazione con le altre persone. E’ nella nostra natura. Se vedete un atleta fissare un record olimpionico o il vostro calciatore preferito infilare per ben quattro volte la porta avversaria in campo, l’osservazione sarà sufficiente a far attivare nel nostro cervello, gli stessi neuroni che mette in campo l’atleta “ammirato”, nel momento in cui, compiremo noi, la stessa azione.
Il discorso non si esaurisce qui e, senza voler banalizzare il duro lavoro di ricerca del Prof. Rizzolatti, possiamo timidamente chiederci che se si seguissero le azioni di atleti o persone di successo, nel momento in cui si decida di emularli, i neuroni a specchio, si attiverebbero per ricordare al nostro il “già fatto”? A questo punto, possiamo affermare che, i neuroni a specchio, sono la spia della felicità. Occhio, essere felici è più semplice di quanto si pensi.
- VIA
- Nicla David
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