Vignettopoli
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Sostieni chi non attinge ai fondi milionari dei troppi giornali che fanno la cresta sulle spalle degli italiani. Redazioni dimezzate, personale al minimo standard e giornali con tirature difficili da credere, visto che l’impoverimento culturale, cui stiamo assistendo, giorno dopo giorno, sembra dire il contrario. Ci sono più scrittori che lettori. Ogni tre mesi escono libri che nessuno valuta e che sul testo, si prende la briga di fare qualche considerazione in più.
Sostieni l’altra editoria, sostieni Vignettopoli, il magazine che si ricarica, giorno dopo giorno.
Nel 1998, anno in cui le Edizioni Damiano, diede alle stampe il primo numero di Vignettopoli, tirato in 1000 copie di prova e distribuito in tre province, era ancora un anno buono per l’editoria e la nostra casa editrice, le Edizioni Damiano. Se andiamo a consultare l’annuario dell’editoria, possiamo leggere l’interessante intervista su Tirature, concessa nel 1999, da Luciano Mauri, ex presidente di Messaggerie Libri, il più importante distributore italiano che evidenzia la realtà editoriale e il cambiamento che che si stava presagendo.
Nel 1998, furono 56mila i titoli editati. Nel 2015 diventano 65mila i titoli, ma nel 1970, ne furono stampati, 15mila. DAL 1919 AL 1956, non superavano le 6000. Ogni giorno escono almeno 178 nuovi titoli. Ma i lettori, dove sono? Qual è la logica commerciale che non riusciamo ad afferrare? Hanno appiattito il discorso editoriale, rendendolo un mero veicolo per far soldi facili. Eppure, non era così facile scrivere un libro, negli anni in cui siamo nati come editori. E i giornali? Vignettopoli, dal cartaceo, formato tabloid, mensile di satira, attualità costume e varia umanità, è passato in Internet e quasi subito è riuscito a tagliarsi una fetta importante, nel Web, di li a poco, Amazon sopraggiungeva, senza che niente e nessuno, ponesse un freno al suo allargarsi. La crisi per tutti era dietro l’angolo.
La fine lenta, dell’editoria, cominciava a mostrarsi. Ancora una volta erano solo i grandi editori, a non soffrire dei cambiamenti che via via, si susseguivano davanti ai nostri occhi, impedendoci di fare e promuovere il nostro lavoro. E’ evidente, che i politici, amano di più la televisione e l’apparire sulle piattaforme social, non sono interessati ad altro. Non vogliono spaventarsi per le guerre che continuano a sostenere sotto l’egida della “libertà”, dove la diplomazia fa cilecca, da tutte le parti, perché si tratta di parlare, mediare, cercare una soluzione, unica cosa che non sanno fare.
Ma se non si legge e si rende piacevole un passatempo che sempre meno persone apprezzano, come riuscirà il nostro cervello a trovare le soluzioni giuste per evitare i disastri che ci circondano? E’ compito dei politici affinare il loro modus operandi, non dell’uomo qualunque. Oggi, non si capisce più quanti siano i lettori e quanti gli scrittori.
L’e-book, vola e come nuovo libro, insieme all’istant book, fa piazza pulita di tutti, a prezzi ridicoli ma del resto, è il prezzo giusto che spazza via tutte le case editrici, non solo italiane, anche le più tutelate, che al momento si fiondano, sui libri di testo, tirature limitate di creazioni ricercate e lussuose. È solo sopravvivenza. Cambierà anche per loro.
A €.00,00, solo Amazon si può permettere di far leggere un libro. Ma siamo sicuri che lo leggono?
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