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RIARMO U.E. FORSE TASSE E SACRIFICI SECONDO DRAGHI
Bruxelles. Se da una parte il ReArm Europa, con i suoi 800 miliardi di euro di debiti legati alla motivazione per la quale saremo ulteriormente penalizzati, il riarmo europeo, è complesso ed ha implicazioni significative per diversi settori e paesi, il nostro in primis. Mario Draghi, ex Presidente della Banca Centrale Europea, afferma che l’Europa deve investire e molto, per rimanere competitiva a livello globale, affrontando sfide come la digitalizzazione, la de-carbonizzazione e la sicurezza delle materie prime critiche. Che i Paesi con economie più deboli (la nostra), affronteranno maggiori difficoltà, andando in avanti, per sostenere il peso del debito comune [n.d.r]. Sta già accadendo. L’Europa fa stime e stila piani con riferimento alle proprie tasche ma non quelle di ogni singolo Paese “reale”.
Sempre secondo Draghi, altri settori potranno essere penalizzati per via delle tecnologie avanzate e sostenibili, che stanno sostituendo le nostre, ormai obsolete da un giorno all’altro.
Probabilmente Draghi, molto europeo ha un pensiero poco realistico del vivere della gente “qualunque”. dimenticando che dalla Pandemia in poi, non siamo ancora riusciti ad uscire dalla spirale di debiti che stiamo accumulando tutti. Ci dibattiamo nella stretta che ci sta stritolando ma senza riuscire a liberarci. Sempre allo stesso punto, nonostante le “pezze”.
E ancora, sempre quanto dice Mario Draghi, interrogato sull’argomento, egli evidenzia anche il fatto che per i contribuenti, la possibilità di un aumento delle tasse per finanziare gli investimenti U.E. potrebbe esserci [n.d.r].
In ogni caso, secondo il nostro pensiero, l’Italia, sarà il primo Paese U.E. a soccombere e non siamo i soli a nutrire queste preoccupazioni. Il nostro Paese ha un alto debito pubblico, non c’è bisogno che I.A. ci faccia lo screening del malessere italiano, lo conosciamo benissimo, la crescita da un punto di vista economico è lenta e non sarà certo un PIL allo 0,1% a migliorarci la vita. L’Italia il debito pubblico più alto d’Europa, il 135% nel 2024, anche la Grecia sul filo del rasoio da tempo, sta meglio di noi!?
- VIA
- laredazione
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